giovedì 23 ottobre 2008

Niente è mai lontanamente sufficiente?

"Sei sola con te stessa, la tua felicità non dipende più da un fidanzato o dai tuoi genitori. Sei completa e felice, o cerchi di esserlo, autonomamente. Io ero in crisi perché non avevo capito che vado bene così, unica e solitaria (anche sposata con figli, parlo in assoluto). L'ho realizzato camminando nel grand canyon. Mi sembrava che mancasse qualcosa perché non potevo condividere il momento con nessuno. E invece no. Sai che c'è? Che era perfetto così, io ero lì e questo era più che sufficiente.
Ma perché non c'è niente di mai lontanamente sufficiente? Hai passato lo scritto e guarda cosa devo sentire. Rileggi per piacere quello che mi hai mandato. Rileggi e medita la gravità di quello che dici. Io sono certa che nove persone su dieci ci vedono e dicono: super impegnate, in gamba. Nel lasso di tempo che serve a quasi tutti per cercare di capire cosa fare nella vita, noi superiamo esami concorsi dottorati volontariati di vario tipo (anche calcistici), lavoriamo. Passiamo oltre".

Lei mi perdonerà per averlo fatto: pubblicare quello che mi ha scritto, rispondendo ad una laconica mail. Ma non posso, non devo, non voglio che queste parole vadano perdute. Preziose, importanti. Per aiutarmi a trovare nuovi stimoli.

Grazie, mia cara Sizza.

martedì 21 ottobre 2008

Capelli stressati

Forse dovrei cambiare nome al blog. Mi accorgo di parlare molto del treno, di ciò che vi avviene intorno. Adoro osservare le persone, e il treno è un osservatorio privilegiato.

Oggi c'erano due signore sedute nel sedile accanto al mio. Una di fronte all'altro. Hanno parlato dei loro capelli, "stressati". Una li perde a ciocche, l'altra li ha tagliati corti per rinforzarli.
Discorsi leggeri? No.

Queste donne parlano dei loro capelli, ma non solo. Parlano del lavoro, di un periodo strano e terribile. Parlano dei figli, di quella piccola che sta imparando a scrivere, di quello grande che non ha voglia di studiare. Parlano della famiglia, della loro vita. E dei capelli, stressati. Quando le cose si accumulano.

A volte mi chiedo qual è la donna che ammiro di più. Facile pensare ai modelli. Le donne sono tutte da ammirare. Anche per i loro capelli.

venerdì 17 ottobre 2008

FS, sempre un piacere

Breve blitz a Milano in giornata, sfidando lo sciopero che - guarda caso - cade proprio di venerdì....

Sempre un piacere avere a che fare con le nostre care ferrovie. All'andata, treno delle 11.09, dopo una piacevole sosta nella stazione di Rho, per caso a Certosa l'altoparlante segnala che fermerà in Garibaldi superficie invece che nel Passante...e passi.

Al ritorno, treno delle 13.49 preso al volo, chiedo al controllore carino di aggiungere lui l'obliterazione, mancata per la fretta. Lo fa, ma mi avverte che l'operazione richiederebbe il costo di 5€, "perchè le obliteratrici su funzionano". SI' MA NON SONO AL BINARIO!!! Ma quanto costa mettere una macchinetta lì vicino??? Gran mistero....

lunedì 13 ottobre 2008

Matrimonio al castello..come disse Tiziano Ferro


Il matrimonio della Paolina è stato bellissimo. Una favola. Chiesa del Sacro Monte di Orta, castello di Miasino per il ricevimento ineccepibile, con superba vista lago.


Bellissimo ritrovarsi con gli amici dell'università. Con cui c'è uno strano miscuglio di familiarità ed estraneità insieme, perchè le distanze, i mestieri, le vite hanno preso pieghe del tutto diverse e distanti, rispetto a quel quotidiano unito, ordinato, orientato verso l'obiettivo comune.


Paola ha messo come nostro segnaposto la foto che ci scattarono in occasione della festa di laurea di Stefano. Una foto che ha più di quattro anni, in cui abbiamo rivisto quel gruppo, familiare ed estraneo anch'esso in una volta sola. Quattro anni veramente intensi.


A Paola auguro di mantenere sempre quel sorriso furbetto e la sua ironia allegra e mai offensiva, e di amare sempre, allo stesso modo. Raggiante come ieri.

sabato 11 ottobre 2008

Tuffo al cuore

Non si può mai stare tranquille, anche quando pensi di passare un sabato tutto dedicato a te. Matrimonio in vista (domani), ecco che scatta la sindrome dell'agricoltore ben descritta da Bridget Jones: estirpare tutto il superfluo dal corpo, lampados, parrucco, ultimi ritocchi al look. Operazione che dura ore e riempie la giornata.

Poi, in attesa della serata, tranquilla per non rovinare il lavoro di oggi, accendo il pc e arriva una mail che non ti aspetti. E' lui, il sale sulle mie ferite. Poche righe, scritte sicuramente d'un fiato, che si avviluppano al mio stomaco e toccano il cuore e lo fanno sobbalzare, come se lo facessero utilizzando un punteruolo, come se dottore provasse i riflessi utilizzando una mazzetta.

Il senso di colpa torna all'istante a sedersi sulla mia spalla.

venerdì 10 ottobre 2008

Festeggiamento snob


Ieri sera ovviamente ho festeggiato. Sono andata al cineforum con due amiche a vedere "Cous Cous". Festeggiamento snob, ha detto la mia amica Silvia. Beh, sicuramente diverso dalla mia solita festa della birra personale...però....


Ho visto sullo schermo Hafsia Herzi, questa splendida adolescente, ballare la danza del ventre. Magnetica. Tutta curve. Forse avrei dovuto nascere in Maghreb.

giovedì 9 ottobre 2008

Toc, toc, toc: hai superato lo scritto!

E' arrivata proprio così la mail che mi annunciava la vittoria della prima battaglia: ha bussato alla mia porta e ha annunciato la lieta novella. L'apertura della posta elettronica, operazione che oggi mi è sembrata durare 1000 anni, era stata preannunciata da un sms della mia compagna di carriera: "Controlla la posta...", quasi una minaccia!

Insomma, il sogno di diventare giornalista professionista si avvicina. Il 10 novembre inizieranno gli orali, è stata estratta la Z e quindi sarò tra i primi. Da domani si ricomincia a studiare, ma oggi è il giorno della gioia: risatine improvvise, sorriso stampato, voglia di dirlo a tutti.

Grazie Enzo, latore della missiva. E grazie...a me: se non fosse così, perchè farlo, altrimenti?

mercoledì 8 ottobre 2008

Cinismo e piacere

Sto diventando cinica. Incredibile, non l'avrei detto fino a qualche tempo fa, ma è così. Vabbè magari un pochettino, e la cosa a dir la verità non mi dispiace.

Mi succede periodicamente, è accaduto tutte le volte che sbatto la testa contro il muro. Lì, bella suonata, dopo la batosta, parte la fase del "non ho niente da perdere". La terza, direbbe la mia amica Claudia, dopo la fase 1 delle lacrime e la fase 2 dell'incazzatura nera.

Cinica, dunque, di un cinismo testato in occasione di un primo appuntamento. In cui mi sono lanciata con estrema spontaneità e naturalezza, e fin qui tutto normale. Ma credo di aver esagerato, bruciando qualche fase intermedia. Insomma...mi sono comportata da uomo. Bella sensazione, non lo nego: purchè non duri troppo a lungo.

lunedì 6 ottobre 2008

Parietti tuttologa

Ma che peccato, ieri, essersi persa quella bellezza di prgramma che è L'Arena del viscido Giletti, dove la Parietti, pare, abbia dispensato perle di saggezza sulla scuola...
E' arrivata a casa mia mamma dal lavoro, arrabbiatissima, raccontandomi dell'illuminante discorso dell'Alba sul numero di bidelli e maestre in Italia. La mia mamma fa la collaboratrice scolastica, o meglio, la bidella (chiamiamo le cose con il loro nome!). Si è quindi sentita punta sul vivo...

Non penso che esista un bidello per classe come si è detto in tv (ma su che base?), so solo quello che conosco per esperienza diretta. Nel mio percorso scolastico i bidelli erano 2-3 su tutta la scuola o al massimo 2 per piano, come succede nella scuola elementare in cui lavora mia madre. Pare che il delirio dei numeri sia stato scatenato da un'intervista ad una mamma che ha dichiarato di avere "a disposizione" per il figlio 9 maestre. Ma è stato verificato? Possibile che ognuno possa andare in tv a dire proprio tutto quello che vuole?

Contiamo queste 9 maestre: 1 per italiano, storia e geografia; 1 per scienze e matematica; 1 per religione; 1 per inglese....1 per educazione fisica....mmm magari ce n'è 1 di affiancamento per i bimbi stranieri, 1 per i portatori di handicap....me ne mancano comunque 2. Mi vengono in mente solo battute cretine.

domenica 5 ottobre 2008

Pensiero fisso

Lui mi manca.
Resta lì, la radice di quello che siamo stati è ben piantata in mezzo al mio cuore.
Cerca di riattecchire, rigermogliare, ad ogni pensiero, ogni messaggio, ogni volta che lo vedo. E non senza dolore. Lo fa anche quando mi affanno a cercare surrogati, amicizie, diversivi.

Ma se c'è una cosa che sopporto meno di tutto è il senso di colpa. Deve essere innato nelle donne, come il desiderio di maternità, chessò. Non c'è nulla per cui essere in colpa, eppure è sempre in agguato, dietro l'angolino, quando meno te lo aspetti. Spunta e passi per una lunga autoanalisi, sempre la stessa, per arrivare a capire, per l'ennesima volta, che non ce n'è proprio bisogno.

sabato 4 ottobre 2008

Evviva mamma e papà


Oggi è il compleanno della mamma, e si sa, la mamma è sempre la mamma anche quando è contenta, ma anche no (alla Veltroni di Crozza) di festeggiare, ma non di compiere 51 anni. Per alleviare il panico da invecchiamento io e la sister le abbiamo regalato un bel mp3 fucsia, anche se qualcosa mi dice che lo userò più io...


Lo spunto del giorno è classico: che saremmo senza genitori? Forse per i trentenni come me vorrebbe dire respirare di più, e far vivere meglio la loro seconda giovinezza. Forse per un appena più che trentenne come Marco Di Vaio, che ora gioca nel Bologna, vuol dire semplicemente casa, come E.T.


In questa foto è nel garage di San Siro, stasera, prima di salire sul pullman diretto all'autostrada, a parlare con il babbo. Due ragazzi, che volevano una foto con lui, hanno atteso pazientemente che lui terminasse la chiamata, fin quasi a farsi sbattere fuori dal garage ormai deserto. Lui non l'ha terminata, ma ha messo in attesa il papi per 2 minuti per non deluderli.

venerdì 3 ottobre 2008

Da Bergamo a Milano

Bergamo è una città veramente bella, sia nell'inimitabile parte alta, sia in quella "di sotto", dove il Sentierone continua in una via pedonale piena di negozi e prima, quando incrocia quella grande arteria che parte dalla stazione, mostra la sua bella statua dedicata a Gaetano Donizetti. Ecco come ho fatto a rompermi un braccio: camminando naso in su.

Il pomeriggio è scivolato via veloce, è arrivato il momento di tornare e di imboccare l'autostrada, dritta e ampia, ma che resta uno dei tratti più difficili del Nord, in particolare nel tratto milanese. Lo so bene, me lo ricordo bene negli anni di radio, a parlare del traffico, che qui è una costante.

E infatti eccolo, il famigerato tamponamento tra mezzo pesante e auto, causato sicuramente dal primo: immancabile, come le code in questo traffico intenso del venerdì sera. Nonostante fossero quasi le 21.

giovedì 2 ottobre 2008

Un tuffo nell'arte

Oggi una nuova trasferta. Da mia sorella, a Bergamo. Finalmente dopo un buon numero di mesi vedo la sua casa, un ampio monolocale, dove vive da sola, a 20 minuti a piedi dal laboratorio di restauro in cui lavora, che diventano 6 se coperti in bicicletta. Tutti su un'unica via: Borgo Palazzo, lunga arteria che parte dal centro per irradiarsi verso i paesi della provincia.

Cresce ogni giorno di più, l'ammirazione per questa mia sorella, che ho sempre visto minore di età e altro da me. La casa è deliziosa ed è piena di lei: ogni angolo parla di Manuela. Un mondo semplicemente organizzato, rassicurante, responsabile.

Poi c'è il laboratorio: un gioiello in un palazzo antico, decadente, dai pavimenti in cotto dissestato e in legno intarsiato, le scale di pietra, i soffitti alti e affrescati, a botte o a volte. E le grandi tele bisognose di cure appoggiate ai supporti. Poi luci, attrezzi, maschere, colori a olio e liquidi diversi.

E soprattutto loro, i restauratori: moglie, marito, figlio e fidanzata. Le due dipendenti come parte della famiglia, che conta altre due figlie e una bella cagnona. Un luogo che emana calore, nonostante la mancanza di riscaldamento necessaria per le opere.

mercoledì 1 ottobre 2008

The special one....is he so special?


Va bene, prima o poi doveva succedere che parlassi di calcio, no? Ieri sono tornata dalla Capitale, da cui mi sono strappata a forza, e già pensavo a stasera. Quindi messa in piega, vestizione, e alle 16.45 ero già in auto verso lo stadio.


L'occasione, Inter - Werder Brema. Come mai così presto? Sono una ASSI, intervolontaria per il puro piacere di assaporarmi la partita praticamente da bordo campo. In cambio del servizio di accoglienza prima, in intervallo e alla fine delle competizioni. Il mio in particolare è un lavoro di alto concetto: chiamare l'ascensore dalla sala executive alla tribuna d'onore.


Dicevamo dei tedeschi, che più ne vedo, più li trovo simpatici: un bel ragazzo biondo dello staff del Werder chiede aiuto a me e ad un "collega", e poi mi regala una pin: 100% Werder.


E' finita 1-1: la spilla per loro ha fatto un buon servizio, l'Inter d'altronde è stata a tratti inguardabile. Curiosa la prova del tabellone prima della partita: dal nostro 2-0, è stato annotato un bel 2-1 (nella foto), poi il pareggio del Werder, e infine la loro vittoria di una lunghezza. Un po' di tutto: si sa mai che il tecnico venisse poi additato per jettatore....