domenica 26 novembre 2017

Sono tornata

La Franci mi ha scritto: come stai tu?
Sono di nuovo io.

Sì, sono di nuovo io. Era una chat del nostro gruppo ora di fiocchi azzurri, dove io sono l'unica ad averla dentro, l'anima maschiaccia, ma sempre al femminile.

Sì, Franci, sono di nuovo io. Sono andata a Sofia e già penso al prossimo viaggio, dopo Capodanno. E penso anche a quello dopo ancora, mi piacerebbe Instanbul, visto che mi ci sono avvicinata un paio di volte. E se ci andrò potrei anche farlo da sola senza avere più l'angoscia di esserlo, sola.

Sono di nuovo io. Ho di nuovo il mio fegato allenato, mi sono allargata ancora un po', ma non mi importa. Sono di nuovo io con questo culo gigante: a volte penso che potevo fare di più, altre che posso farlo ogni giorno, che non riavrò più quello dei miei 18 anni ma che 18 anni sono una vita fa, se ci penso bene.

Sono di nuovo io quando penso che è da un po' che non vedo mio cugino e poi scopro perchè. Ho di nuovo il mio istinto e il mio sesto senso e architetto di continuo appuntamenti.
Ho di nuovo la mia curiosità. Ho di nuovo la voglia di stare in giro, di camminare per strada con il naso in sù. Mi sono riappropriata delle mie virtù e dei miei vizi.

Sono di nuovo io. Ho mantenuto alcune delle promesse che mi sono fatta a inizio anno: ho letto di più, ho aggiunto mattoncini alla mia casa. Ho anche lasciato andare, anche se le cattiverie mi feriscono sempre, su questo mi devo ancora impegnare molto e molto e molto. No, Franci, non ho ancora scritto un libro: non so se lo farò, magari ci provo.

Sto bene, amica. Sono di nuovo la Sabri. Ho ricominciato anche a guardare gli uomini, dopo questo freddo e lunghissimo letargo del cuore. Mi sono sentita una steppa di arbusti, e poi un giorno mi sono svegliata diversa, dopo una lunga elaborazione, tu sai che è così, che non è proprio un'improvvisa svolta. E un giorno ho incontrato uno sguardo, e mi sono stupita.

Stupore, curiosità. Sono di nuovo io, Franci. Chissà come ho fatto a perdermi.