lunedì 6 febbraio 2017

L'inverno non è mai stata la tua stagione

Gli anniversari servono a ricordarti che il tempo passa.
E' il tempo a passare, perchè il dolore non si attenua mai.
Non è vero che è una ferita. E' un paragone che non regge, perchè non resta una cicatrice, non resta un ricordo, non si rimargina mai. E' un viaggiatore che non cammina più sul cuore, non prende più a pugni gli occhi, non picchia più sulle tempie, ma continua ad albergare nell'anima, scompare e riappare ma non va mai via.

L'amore è il sentimento più strano che esista.
Si insegue per tutta la vita, lo si cerca in occhi che non ricambiano, in cuori chiusi, non lo facciamo trovare noi stessi in chi lo pretende da noi. Lo afferri per un attimo. Speri che sia per sempre.
Ma il per sempre svanisce all'improvviso. Scompare in una giornata di neve, tra la neve. Vola via.
Il dolore cancella l'amore. Lo abbatte fino a confonderlo, fino a disperderlo, fino a renderlo inutile, un'inutile ricerca di attimi, una fila di momenti che non porta a niente, non lascia nulla. Era così che mi sentivo: ingannata, come se non avessi nulla. Ed era vero. Di fatto non lo avevo. 

In questi due anni la vita mi ha portato a pensare a molto altro, a fare molto altro, a vivere.
I giorni bui, quelli in cui ognuno di noi rallenta, magari si ferma, si chiude e poi riparte, ci sono stati, ma anche quelli sono passati.
Sei andato via e mi hai costretto a guardarmi in giro. Mi hai fatto capire che l'amore non è questione di attimi e basta, che è qualcosa di cui si può parlare, è qualcosa che si può conoscere sempre meglio, è un sentimento che cresce senza mai smettere.

E quindi non è vero che il dolore è più forte. Alla lunga l'amore si è ripreso dallo stordimento, si è rialzato come un pugile un po' suonato che ha ricominciato a saltellare sulle gambe, barcollando sempre meno. Quando quel dolore ha smesso di fare male fisicamente, tra tutti quei perchè senza risposte, è tornato a fare capolino.

Avevi un modo strano di legare. Silenzioso, abitudinario, distante. Quella neve ha sciolto quel laccio, mi hai lasciato libera, sono stata costretta a non contare più su di te, a non correre più da te per parlare di altro tranne di quello che in quegli anni mi tormentava. Quel laccio ha sciolto tutti quelli precedenti, mi ha costretto a rialzare il mento.

Manca la tua vita non vissuta. Cresce il divario tra quelli che eravamo due anni fa e quello che siamo oggi, che siamo diventati oggi.O meglio, che sono diventata io, perchè tu sei rimasto lì, non hai avuto più passato, sei diventato un cristallo di quella neve.

Ma preferisco pensarti come il ghiaccio del tuo mojito, altrettanto onnipresente.