giovedì 13 settembre 2018

Insanità

Adesso che la paura è finita, posso condividere una storia che ha riguardato un caro amico e la sua salute. Una storia che ha del surreale, forse. O forse no, purtroppo.

Andrea è un ragazzo meraviglioso. Studia al Poli a Milano, è pugliese e vive dunque in appartamento, da classico fuori sede. Ha una piccola fortuna in più rispetto ad altri ragazzi come lui: non divide l'alloggio con nessuno e vive nel quartiere Affori, in un palazzo tranquillo circondato da verde e centri sportivi.
Un mese fa, Andrea ha iniziato a sentirsi poco bene. Gli è venuta una brutta tosse, e la febbre ha subito raggiunto una temperatura elevatissima. E' andato dal medico, che ha guardato la gola da una certa distanza, ha appoggiato il stetoscopio sulla schiena per la durata di due respiri e ha prescritto un antibiotico. Durata dell'operazione: 5 minuti, entrata e uscita compresi.
La febbre, però, è rimasta altissima. Andrea ha chiamato la guardia medica, che non è uscita; dopo un altro giorno così, la padrona di casa, preoccupata, ha chiamato l'ambulanza. Codice bianco, esami, lastre: per l'Ospedale Sacco un brutto virus, cambio di antibiotico, osservazione di 24 ore e a casa, con l'avvertenza di tornare nelle prossime 48 ore in caso di nulla di fatto.
E il nulla di fatto si è avverato, ma la successiva visita al Pronto Soccorso si è conclusa in una lunghissima attesa senza risultato.

La febbre, di nuovo altissima. La tosse, ancora squassante. Altra soluzione estrema, una nuova chiamata al 118 e un altro ospedale. E finalmente una diagnosi meno vaga: polmonite.
Andrea è stato ricoverato, ma ha passato due giorni nel nuovo Pronto Soccorso con la protezione per se stesso e per gli altri della sola mascherina, perchè non ci sono letti. E, dopo altri due giorni, finalmente il reparto di Medicina.

Che storia sarebbe?, direbbe un qualsiasi direttore di news. Perchè mancano tutti i requisiti di notiziabilità: non c'è sangue (Andrea, fai pure le corna, non ti preoccupare), non c'è sesso, non ci sono soldi. E non c'è - purtroppo - eccezionalità. Ma possiamo fare un semplicissimo esercizio di sostituzione: ci sono voluti circa dieci giorni per capire cosa. E questo cosa potrebbe essere qualunque cosa. In mezzo ci sono una visita medica, una guardia medica che si è rifiutata di intervenire, due ambulanze e un'altra lunghissima vana attesa al Pronto Soccorso di una delle città italiane, se non LA città italiana, con il più altro numero di servizi.

Non so voi, ma io non mi sento tanto bene.
La tosse di Andrea, invece, sta passando.