sabato 31 gennaio 2009

No, ma...basta essere ottimisti!

Paolo abita a Magenta. Lavora non molto lontano da casa, in una ditta che costruisce piccoli motori, per diversi tipi di "aggeggi" di uso comune, tipo i phon da parete che si trovano nei bagni di locali e servizi vari. Non ha mai cambiato lavoro, è lì praticamente da 18 anni.
Fino a poco tempo fa aveva circa 300 colleghi, ma oggi ne ha molti di meno: circa 180. Paolo generalmente lavora su turni; anche oggi, è vero, ma solo per quattro ore al giorno anzichè sei. Il tempo di arrivare e prendere il ritmo che...ha già finito.
Lo racconta, Paolo, agli amici al bar. Ma non è contento: è come imbarazzato, è un po' inquieto. La crisi è arrivata anche nella sua vita e inizia a farsi delle domande. Non tanto per il mese appena trascorso: la sua busta paga, grazie alle maggiorazioni di dicembre, questo mese non ha subito grandi variazioni. Ma che succederà il mese prossimo? Bella domanda. Qualcuno gentilmente vuole rispondere?

venerdì 23 gennaio 2009

Io voglio tutto!

Continuo ad imbattermi in discussioni, diatribe, tavole rotonde...su donne e carriera. Una donna che vuole tutto, un lavoro appagante che le dà sicurezza e soddisfazioni e una vita privata serena, è chiamata "superdonna". Come se fosse una stravaganza, una stranezza, una bizzarria. Toh, ma guarda come è bizzarra quella!! Carriera e amore! Ma come le viene in mente?
Mi ci imbatto spesso e mi sale il sangue al cervello e non riesco a ragionare con lucidità. Perchè si deve mettere in discussione una scelta di vita? La scelta di riuscire, dopo lo studio, i sacrifici e le aspettative proprie e della famiglia, la ricerca di una strada lavorativa? Perchè tutto questo, poi, debba escludere l'altro, la famiglia, i figli?
Mi vengono in mente due film, molto diversi tra loro: "Monna Lisa smile" e "Vogliamo anche le rose". L'opportunità e la scelta da una parte; il nostro tessuto culturale, le difficoltà e le lotte dall'altra. Quante cose una donna deve tener bene in mente per avere la forza di perseguire i suoi obiettivi senza arrendersi?

lunedì 19 gennaio 2009

Energie benefiche

Angela è una grande regista televisiva. E' di Bologna, ma per necessità lavorative ogni sabato e ogni domenica va a Milano per lavoro. Da molto tempo. La immagino in autostrada, la sua sigaretta fine tra le labbra, la radio che le tiene compagnia, la serenità di andare a dirigere un'orchestra, creare un tessuto sempre diverso, divertirsi insieme alla sua squadra.

Angela è una mamma. Single, ci tiene a precisare. E ringrazia la sua, per averla sempre sostenuta, per esserle stata sempre vicino, disponibile, presente. Definirla donna sola, dunque, è improprio. Non lo è per niente. E trasmette amore a chi la incontra.

L'ho incontrata, rivista dopo del tempo. La ricordavo così, l'ho ritrovata così. Ci sono persone che hanno il potere di ricaricarti le pile. Per fortuna.

sabato 17 gennaio 2009

Piccole e grandi economie


Tutto ha un prezzo. Anche le persone.

In questi giorni però ci si rende conto che, come dire, salta all'occhio che, come dice Orwell ne "La fattoria degli animali", tutti gli animali sono uguali ma alcuni sono più uguali degli altri.

Io adoro il calcio, continuo ad adorarlo nonostante tutto. E non mi sento di giudicare un talento. Come faccio sempre, perchè sono egocentrica, rapporto tutto al mio piccolo mondo.

e quindi......cosa farei io con 15 milioni di euro all'anno?

Tutti i problemi che mi assillano, in questo momento della vita, svanirebbero con uno solo dei mesi di stipendio. Uno solo.

Spero che Kakà voglia avere almeno 12 figli. Uno per ogni mese dell'anno. Un milioncino ciascuno, il resto per lui.

lunedì 12 gennaio 2009

Quando la cronaca arriva alla tua porta

Aveva un nome composto, ma quello che mi piace di più è Samir. Tra un mese esatto avrebbe compiuto 25 anni. E invece lo scorso venerdì la sua vita è finita, spezzata, portata via. Non si sa se direttamente sul luogo in cui è sato trovato o altrove. Non lo so, dovrei chiederlo ai Carabinieri che lo hanno scoperto, che hanno fatto i rilievi e poi lo hanno trasportato all'obitorio per gli accertamenti. Di sicuro si sa che Samir era marocchino e risiedeva a pochi km di distanza da qualla cascina immersa nella campagna, tutta sigillata, da più di un decennio, per via dell'amianto. Neanche dentro, dunque, forse sulla neve ghiacciata.
Quasi certamente c'entra la droga. Facile tirare le conclusioni, legate ad un regolamento di conti. Facile storcere la bocca in segno di disapprovazione, pensare che di questa gente qui se ne può fare a meno. Ma non sappiamo proprio niente di questo 24enne, di come è arrivato qui. Possiamo solo immaginarlo. In silenzio.