martedì 5 settembre 2023

Le piume dell'angelo

Ci sono due donne che si guardano negli occhi davanti a una chiesa, quella di Masnago. Sono appena uscite sul sagrato, dopo la Messa e gli avvisi del giovanissimo prete sul Palio delle Contrade. Si tengono per le braccia, si guardano e gli occhi esprimono ancora più delle parole. 

Quella commemorazione esiste da dodici anni, da quando la legionella si è portato via un ragazzo sanissimo. Su alcune delle magliette c'è scritto "Ispettore", fatte quando alla Messa si aggiungeva un minitorneo di basket sempre lì, nel campo dell'oratorio. Da qualche anno, invece, ci si siede a tavola per una salamella, una birra e le patatine. 

Il tempo non cancella nulla.
Semmai, dice una, fa ricordare più cose belle.
Spesso all'improvviso, spesso in un gesto, spesso come un flashback. Ma il senso del vuoto, quello, diventa sempre più grande.
L'una è una compagna di Università di Stefano, l'Ispettore che negli anni più belli ha tenuto insieme il gruppo di studio intrecciando storie vere e inventate. Quel manipolo di persone, quelle radici riconosciutesi nel mare di studenti del 1998, sono diventate una grande pianta. Ognuno ha continuato a crescere senza di lui ma con lui come linfa. Non ci si vede più come prima, ma quando succede, una specie di magia cancella questo tempo che scorre incontrollato.

Quell'una ha trovato nella casella elettronica una serie di mail che Stefano aveva scritto sulla nonna, donna straordinaria, che è riuscito a salutare prima che lei morisse, e delle prospettive di lavoro, dopo alcune parentesi, tra cui una bellissima alla Pallacanestro Varese. E l'altra, la madre di Stefano, ascolta e ricorda. Sul suo viso passano tutti i sentimenti possibili.

E torna a illuminarsi per raccontare una piccola curiosità che si ripete da tempo. Oggi gli ho chiesto un segno, dice. Mi sono rivolta a lui, come se fosse nella sua stanza, ricordando la Messa di stasera. Sono entrata in Chiesa e sul tappetino c'era una piuma. Sai, troviamo tantissime piccole piume.
C'è questa sua amica che le raccoglie e le conserva e me lo dice. Lui le diceva sempre di sorridere, perchè era sempre troppo seria. E lei s'è tatuata sul polso "sorridi". 
Ogni volta che troviamo una piuma sorridiamo tutti. Il nostro angelo lascia il segno delle sue ali. 

Il tempo non cancella nulla. Ma noi lo onoriamo, cercando segni e con tantissimi ricordi per colmare il senso di vuoto che diventa sempre più grande. Della vita non trascorsa insieme, ma vissuta anche per te.