lunedì 31 maggio 2010

Nota organizzatrice svizzera di compleanni

Non è facile mettere insieme persone diverse, quando si organizza qualcosa.
Perchè molte non si conoscono tra di loro, e allora la conversazione latita. Oppure si vorrebbe anche parlare, ma non si sa da che punto cominciare...
Ieri poi si è aggiunto un altro fattore esterno: pochi posti per tutti.
Perchè io non sono normale. Organizzo un aperitivo per il mio compleanno in un posto in cui non ero mai stata prima. Mi è stato consigliato e mi sembrava una buona idea...il bar Bianco, nel Parco Sempione, a fine maggio, omonimo e fratello maggiore di quello di Formentera (quello sì, lo avevo visto. In riva al mare però non è proprio la stessa cosa).
Non che fosse brutto o che: la serata era splendida e calda, il parco era pieno di gente, il locale era lì, in mezzo agli alberi, con la musica e i tavoli. Tutto ovviamente Bianco.
E io avevo invitato un sacco di gente. La cosa bella è...che non me ne sono accorta, di quanti eravamo, e questo significa che ho un sacco di amici e tanti altri sono rimasti fuori. La cosa bellissima è che son venuti quasi tutti, e il piacere è stato grande.

Qui però entra in gioco il F.E. (Fattore Esterno). Chissà dove si son persi la mia prenotazione, fatta al telefono, confermata via mail, con tanto di risposta. A questo hanno però ovviato in fretta, con un tavolo per 10 a fronte di 3 volte tanto, e questo solo a inizio serata.
Il cameriere-figo-di-legno mi ha pure trattato con sufficienza, alla moda milanese, quella di essere maleducati a tutti i costi, alla sola mia domanda: possiamo prendere da bere anche al bar? Manco l'avessi insultato. Ma fa niente.
L'altro, di cameriere, è stato invece perfetto, simpatico e spiritoso. E gli amici si sono un po' seduti, un po' sono stati in piedi, qualcuno è passato solo per salutarmi e solo per me, ed è stato meraviglioso. Mi hanno sommerso di regali e ho fatto foto con bellissimi guanti da cucina rossi e a pois e una collana di fiori colorati, di plastica. E...va bene, va bene così.

Grazie a chi c'è stato, grazie a chi mi ha chiamato, messaggiato, mailato, bachecato.
Perchè, anche se tanto normale non sono, mi assecondate!

ps. Ed è meglio che sorvoli sul sabato sera...

sabato 29 maggio 2010

Il compleanno

Adoro il mio compleanno. L'ho sempre adorato. E' la mia festa, è a fine maggio, un periodo bellissimo, con giornate lunghe, con persone che sorridono, alle porte dell'estate, con locali che aprono, con feste di paese, con gonne leggere, capelli al vento, bicchiere freddo in mano.
Adoro il mio compleano, e - a parte qualche rara eccezione - è sempre stato speciale.

Il primo speciale fuori dalla famiglia è stato quello dei 17. Una pizza con le amiche, ma io non lo sapevo. E poi gli auguri da quello che, beh...dire che mi piaceva tanto è quasi riduttivo.
Ci sono sempre stati gli amici a festeggiare, nei modi più diversi. Feste organizzate o meno. Alcuni si sono sposati, altri hanno avuto figli, qualcuno e qualcuna stanno per arrivare. Ma sono sempre qui vicino, anche se non possono venire a festeggiare nel giorno giusto, ci sono.
E poi intorno a questa data succede sempre qualcosa di bello. Un regalo inaspettato, una gita al mare, o sul lago, una telefonata.

Grazie a chi mi vuole bene. Continuo a correre e a saltare ostacoli, qualcuno ad aggirarlo, a volte si inciampa, faccio errori scemi...ma guardo avanti, fiduciosa. Alla casa, al lavoro, e a quello che verrà. Ma sulle spalle, oltre a quella di mia sorella e dei mie genitori, sento anche la vostra mano.

giovedì 27 maggio 2010

Il ruolo della zia

Va bene, adesso basta.
Vi riporto alla vostra dimensione di mamme.
Il mondo è stronzo, quello del lavoro è uno squalo, ha denti affilati.
Ma voi avete qualcosa che amerete sempre e vi amerà sempre, che costituirà sempre il vostro rifugio, che vi farà anche incazzare e urlare, ma che vi scioglie e vi scioglierà con uno sguardo e un mezzo sorriso.

La Miki, in ospedale, ci disse una cosa. Ci guardò e disse: ma come ho fatto prima senza di lui? Ecco quello che vi aspetta. Una ventata di amore.

Lunedì è nata Matilde. Quasi 3 kg e 6, un poco più di 51 cm, capelli castani. La mamma sta bene, è andata in ospedale alle 3 e la bimba è nata alle 5,27. Un travaglio di 45 min, zero punti, dolore sopportabile. "Solo per un minuto ho pensato di morire". Ecco, alla Siz e a Maria auguro la stessa fortuna.

Il resto....fuori dalla porta. Passa.
Tanti baci, amiche del mio cuore.

martedì 25 maggio 2010

Amala

Lasciate che tocchi l'argomento. Almeno per un post, non di più, solo uno.

Ieri sera Marco, milanista, mi ha scritto: basta, ti prego. C'è gente che soffre. E' come vedere il tuo migliore amico che si fa la tua ragazza.

Mi ha fatto molto ridere, ma trovo che l'esempio sia calzante: una squadra che ha un lungo rapporto con la vittoria non può sopportare che un'altra squadra, della stessa città, che non ci è per nulla abituata, possa conquistare stagione, coppa nazionale e salire addirittura sul tetto dell'Europa. In questo modo poi. Un rapporto tradito, insomma, dallo sfigato in ombra.


Ma nel cuore di noi tifosi non c'è tanto posto per lo sfottò. Abbiamo trattenuto il fiato così a lungo, l'apnea è stata così lunga, che quella notte, la notte del 22 maggio 2010, il cuore ce l'ha fatto scoppiare, come se troppo ossigeno fosse arrivato in una volta sola.

Quel cuore così colmo di gioia ci ha fatto ridere, ci siamo abbracciati tutti, abbiamo brindato e abbiamo pianto. E poi è stato delirio, ma prima, prima di tutto, è stato sogno.

Qualcuno di voi obietterà: non è poi una gran cosa. Però i fattori ci sono tutti: l’attesa, lunga. La condivisione, senza differenze. La straordinarietà dell’evento, e della successione di eventi. Una lunga festa, fuori dall’ordinario, iniziata 10 giorni prima. Nel mezzo, la mia prima volta ad Appiano Gentile e la mia prima, e ultima, conferenza stampa con un uomo intelligente, furbo, simpatico. Magnetico.


Che strana cosa è la fede calcistica. Cerchiamo di giustificarla filosoficamente, e sociologicamente. O forse è un po’ tutto questo. Però, nel momento in cui la vivi e fa parte di te, nei dolori, ma adesso, mai come adesso, nelle gioie come queste, la senti dentro come se fosse un pezzetto della tua anima.

E non puoi che ringraziare questa squadra, in questo momento, per la passione che suscita. Forza Inter.

venerdì 21 maggio 2010

Una lettera aperta che pende

Caro LCDM,
più veloce chiamarti per sigla, che per estensione. Luca Cordero Di Montezemolo è lunghissimo, come diceva un noto comico, e rischio di perderti per strada.
Dicevamo, LCDM...
qualche giorno fa hai preso il treno per andare a Padova ad un convegno Telethon. La notizia è che tu abbia preso il treno, ovviamente. La non notizia, invece, è che tu sia arrivato al convegno con un'ora di ritardo. Tu te ne sei stupito, ti sei pure un po' incazzato, hai denunciato il disservizio. E le FS cosa hanno fatto? Ti hanno dato ragione. Cosa hai fatto tu con questa ragione? Niente, te la sei messa in saccoccia e via. Hai talmente tante cose cui pensare...

Caro LCDM,
mi piacerebbe tanto che tu lo prendessi più spesso, questo benedetto treno. Magari con il diluvio universale e monsonico della scorsa settimana. Che fa saltare la corrente sulla Milano Torino, che fa tornare indietro Luca, tuo omonimo e solo quello, dopo 2 ore e 10 km a spinta sul treno (ovviamente rimandato indietro), che ha fatto di me il genio delle soluzioni alternative per raggiungere Lambrate e il lavoro.
Mi piacerebbe che tu lo prendessi, per poi restare fermo in aperta campagna decine di minuti, perchè fermare un treno alla stazione è pericoloso, sai mai che i pendolari possano trovarci qualcuno con cui prendersela, visto che gli altoparlanti tacciono. Quei treni che non si capisce perchè abbiano sedili di stoffa, visto che poi nessuno li pulirà mai. Potrebbero essere un sano, enorme, incommensurabile riciclo di plastica. Almeno con una botta di idrante si farebbe in un attimo.
E invece, LCDM, o meglio, LDM, perchè per le dichiarazioni di rabbia di quel giorno così sei stato chiamato, per essere uno-di-noi, a te è bastata un'ammissione di colpa. "Sì" - hanno detto le ferrovie - "apriamo alla concorrenza, hai ragione". E tu via tutto contento.


Care FS-Trenitalia,
in cuor vostro sperate tanto di vendere il maleodorante pacchetto. Perchè, francamente, con la stagione estiva il problema si pone. A farli somigliare a carri bestiame mancano solo le bestie. Potrebbe essere un'idea no? Almeno ci sarebbe la capra espiatoria. Dei ritardi in fondo "ve rimbalza": ve ne cale, infatti, se una persona arriva in ufficio già stanca e poi la sera, dopo il lavoro, trova i treni soppressi?
Vi è andata bene che LCDM lo abbia trovato, il treno. Altrimenti avrebbe aggiunto una battuta, all'unica che è riuscito a fare.