mercoledì 17 dicembre 2008

Affilata come una lama


Ieri sera mi è stato fatto un regalo. Un biglietto per il Vilipendio Tour della mia quasi omonima Sabina Guzzanti. Il regalo sta nell'avermi fatto pensare.


Più di due ore di spettacolo. In larga parte ispirato da ciò che lei stessa aveva scatenato in piazza Navona lo scorso luglio. Un intervento che avevo ascoltato, che avevo ritenuto duro e vibrante, esattamente come quello di Lidia Ravera. Entrambi più che legittimi, però. Siamo in un paese libero. O no?


Ho riso tanto, ieri sera. Ma a spettacolo finito mi veniva da piangere. Perchè ho scoperto quanto è bassa la mia soglia di tolleranza verso storture, brutture, raccomandazioni. Perchè vorrei affacciarmi al mestiere del giornalismo senza essere già imbavagliata per bene.

lunedì 15 dicembre 2008

Ancora su Controcampo

Aggiungo delle considerazioni a ciò che ho scritto qualche ora fa, perchè così sembra veramente un lamento da solito tifoso interista, cosa che non è.

La questione è una sola: l'autorità che la società non riesce ad avere. Il Milan, per esempio, riesce a tutelare i suoi giocatori sia che vadano in discoteca (Ronaldinho), sia che se ne vadano (Ronaldo), sia che ci siano problemi nello spogliatoio. La Juventus ha rinnegato il passato della Triade e punta tutte e sue forze sul "nuovo corso", e null'altro trapela se non un gruppo unito, un buon numero di giovani, ecc ecc.

L'Inter è esposta più di altre squadre alle critiche, alle puntualizzazioni, alle polemiche. Ci si dovrebbe chiedere il perchè. Si tratta di anni di una certa pratica giornalistica - anche perchè l'era Moratti ne ha fornito parecchio, di materiale... -; si tratta una credibilità tutta da acquisire.

Sull'episodio Adriano, Cambiasso ieri sera ha ricordato un comunicato ufficiale pubblicato qualche giorno fa sul sito dell'Inter, che ha smentito una notizia apparsa sui giornali giovedì. Una puntualizzazione che, nella serietà della puntata di ieri, è ovviamente passata quasi inosservata.

E poi dicono che gli interisti piangono sempre

Sono ancora davanti a Controcampo. Ospite, un calciatore che ammiro moltissimo, Esteban Cambiasso. Un ragazzo simpatico fuori dal campo, un calciatore straordinario.

Questa sera ha dimostrato la sua intelligenza rispondendo con onestà ("per l'uomo che sono non faccio e non farò mai paragoni tra allenatori") e umiltà ("in fondo noi siamo piccoli nomi al cospetto di una grande società") alle domande viziose dello studio.

Ma non è di Cambiasso che mi preoccupo, perchè, come ho già scritto, lo ammiro e continuerò a farlo. E' dell'atteggiamento di Mosca che mi preoccupo. A parlato di Adriano come di un alcolizzato, lo stesso ha detto di Maicon. Uno che si professa "giornalista" si permette di parlare di due calciatori in questo modo...E come successe una volta in cui fu ospite Crespo, anche le pacate e ferme obiezioni di Cambiasso a queste meravigliose dichiarazioni sono state interrotte e liquidate in fretta dal conduttore.

Mi domando se questo è giornalismo sportivo.

mercoledì 3 dicembre 2008

Ciò che sfugge alla volontà

Credo che su certe cose non ci sia proprio niente, ma niente da fare.
Volere è potere, combatti e vinci, o perdi, o arrivi al compromesso.
Scateni reazioni, causi azioni.

Eppure...
Tutto ad un tratto mi ritrovo travolta. Spiazzata, incapace di ragionare. Scagliata verso una nuova dimensione. In parte frutto di quello che hai coltivato con gli altri, che credono in te e ti offrono l'opportunità che non ti aspetti. In parte frutto del destino, che ti mette davanti a qualcuno che non ti aspetti, a situazioni che si evolvono velocemente, di cui però attendi l'ennesima, e la prossima, evoluzione, trepidando.