lunedì 24 novembre 2008


Non si possono fare proposte: se lo fai, ti comporti da giornalista arrivata. Non si possono dare suggerimenti, perchè in questo modo dimostri una certa arroganza. Non si possono correggere gli errori, per non cadere in una fastidiosa saccenza. Se per caso sbagli, poi, ecco vedi? E' la dimostrazione della tua ignoranza. E allora taci.


Se cerchi di pianificare la settimana e ti sforzi a comporre un puzzle di appuntamenti con un pugno di inviati che corrono da un capo all'altro della città, non si capisce perchè debba andare oltre la mattinata successiva: c'è sempre tempo. Se ne passi , di tempo, al telefono ad allacciare contatti o cerchi in tutti i modi di rimpinguare l'agenda, sei poco partecipativa. O, peggio ancora, passi le tue giornate a chattare su internet. Se poi non realizzi al volo accrediti da mission impossible, allora sei proprio incapace.


Ci sono poi i malcontenti, quelli che tenti di smorzare in tutti i modi. Problemi tecnici ma anche cali di entusiasmo, che cerchi di minimizzare, che aiuti a superare. Salvo poi ricevere oscuri avvertimenti: parli troppo, devi mantenere il riserbo, stai attenta.


Domani è la giornata contro la violenza sulle donne. Violenza...in quanti modi questa si manifesta? Moltissimi, nella stragrande maggioranza dei casi subdolamente. Da donna, vorrei più solidarietà dal genere femminile. Ma vorrei anche più fiducia in noi stesse, nelle nostre straordinarie capacità. E infine, vorrei tanto, tanto dialogo.

venerdì 21 novembre 2008

Se la corrente trascina via

Noi, giovani uomini evoluti del terzo millenio, leggiamo sui libri delle nostre origini scimmiesche e non ce ne capacitiamo. Sorridiamo davanti alle Lucy, alle incisioni, al pensiero di vivere di raccolta e di caccia.

Eppure nei momenti di difficoltà emerge sempre e con prepotenza l'istinto ancestrale della sopravvivenza. Ci si può sentire affondati, denigrati, tagliati...non mangiare più o non tenere niente nello stomaco, perdere peso e sorriso. Ma già solo il cercare il perchè, il senso, dei fatti che a volte ci investono come uragani non vuole essere che un'ancora alla realtà.

Siamo animali politici e viviamo nella società, e se una parte di essa ci riempie di odio e sfugge alla nostra comprensione, fortunatamente ce n'è un'altra che ci ama, chiede, ascolta, consiglia. Uno stimolo a preseguire e a dimenticare, trattenere il meglio. Imparare. E ricominciare a camminare con la schiena dritta e la testa alta.

martedì 4 novembre 2008

Un po' di silenzio

E' un po' che non scrivo, avevo bisogno di una pausa di riflessione.

Rifletto sui rapporti di noi trentenni. Abbiamo raggiunto un'età in cui conta poco, o comunque molto meno, il dispetto o la permalosità per un mancato appuntamento, per cene saltate, incontri rimandati. Quello che ci lega alle persone che volta per volta impariamo a volere accanto è molto più mentale.

Vediamo amici dopo mesi di distanza, ma quando succede è una gioia, che difficilmente riusciamo ad esprimere completamente. Usciamo con persone interessanti ma i rapporti, amorosi o solo anche di puro divertimento, toccano le nostre differenti corde del cuore e arricchiscono. Tutti.

Poi ci sono i brutti rapporti, quelli che devi metabolizzare più in fretta possibile per non lasciarti sopraffare dalla tristezza. Quello che non ti distrugge, però, ti fortifica.