mercoledì 9 agosto 2023

Un addio da lontano, Luigia

Ho saputo che questa mattina si sono svolti i tuoi funerali, Luigia. 

L'ho saputo dal messaggio di Alessandro, ed è stata una fortuna e una sfortuna insieme. Da più di tre anni la tua casa è stata prima chiusa, come avevo scritto qui, e poi ha trovato un nuovo proprietario. E in tutto questo tempo io, Alessandro e gli altri vicini non siamo più riusciti a sapere nulla di te. Fino al messaggio di stamattina.

Succede. Soprattutto a una donna come te, classe 1929, senza figli e sola da decenni. Razionalmente è comprensibile: difficile risalire a una parentela lontana e più lenta di un figlio, ad esempio. Difficile capire come ti hanno protetta in pandemia e dove. Ma faccio fatica ad accettarlo, devo essere sincera. Perchè di noi, delle lunghe chiacchierate ingaggiate tra balcone e balcone, in piedi sotto casa tua, nel tuo salottino, c'è tutto il resto, ma non questo. Non ci interessava il contorno, avevamo della sostanza da esaminare.

Sei arrivata a questo 5 di Agosto, spero, con tutta la serenità del modo, perchè le tue ossa ti hanno dato dolori fin da bambina. Che questa vita ad ostacoli abbia preservato per te la dolcezza dei momenti belli, fino alla fine. Che quell'ultimo sospiro sia arrivato in pace. 

Mi sento impotente. Mi sento in colpa per averlo saputo così, per questi tre anni senza averti trovato. Ma sono felice di aver conosciuto la tua grande umanità. Di aver la conferma, ancora una volta, di come l'indole di una persona non cambia mai, ed emerge grande e potente anche quando il nostro involucro esterno non è proprio al massimo della forma. 

Un addio da lontano, Luigia. Ma solo negli spazi. 

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