sabato 10 settembre 2022

Correre in solitaria

Anni fa la mia caporedattrice mi chiamò e mi disse: ho un biglietto per il Gran Premio di Monza. Lo vuoi? Solo uno, però.

Era un periodo in cui succedevano cose belle. Era l'anno delle Olimpiadi invernali a Torino che seguimmo con grandissima attenzione. Aggiornavamo spesso il sito del ticketing, scoprendo quale gara a Pragelato o chissà dove aveva ancora disponibilità. Le colleghe andavano alle sfilate della Settimana della Moda e ogni tanto chiedevano se qualcuna volesse andare, inondate di inviti. Nelle redazioni che funzionano, che lavorano, era così.

Eppure io ero frenata. Pur avendo svolto mille lavori da universitaria, pur essendo indipendente da sempre, mi mancava ancora qualcosa. Mi mancava l'intraprendenza. O forse, come ora, mi mancava un briciolo di incoscienza. Lo vuoi, quel biglietto? Sì che lo voglio, ma non so nemmeno dove sia esattamente l'Autodromo, fuori dall'autostrada. E se sbaglio svincolo? E dove parcheggio? E cosa faccio da sola? Che bello deve essere...ma cosa faccio se succede qualcosa?

No, grazie, mi spiace tantissimo. Dallo a qualcun altro. E poi ci pensai e ripensai mille volte, rimuginando sulla mia scarsa capacità di lanciarmi, nel momento della mia vita - fra le altre cose - in cui mi sentivo più al sicuro di sempre.

Una capacità che poi ho messo alla prova in altri modi. Ho imparato ad andare ai concerti, da sola. Al cinema, al ristorante, ovunque. Lunghi viaggio in auto, lunghi in aereo. Trasferte e trasferimenti. di giorno e di notte, con tutte le paure del caso, quelle che solo le donne hanno. In ambienti amichevoli e ostili.
Ma allora no, non vidi il curling, un catwalk e neanche la curva di Lesmo. Come se fossi inadeguata a mostrarmi senza un supporto al mio fianco. Poi ho capito che di supporti al fianco non ne voglio, a differenza di altri. Se ci sono, voglio persone a cui dire "oh ma hai visto anche tu?", semmai con stupore raddoppiato e non dimezzato.

Chissà se ci saranno altre occasioni, per il GP. Nel frattempo, come mi ha ricordato mia zia al battesimo della mia nipotina, in cui discorsi del tipo "ma allora quando ti sposi?" sono cessati da tempo...non mi manca niente. Di chicane ne ho un buon numero. Magari, qualche bandiera a scacchi in più non guasterebbe!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ma quando è bello leggerti Sabry! Spero che il futuro ti riservi solo cose belle. Sei forte cugi 😘