domenica 4 ottobre 2020

Perchè lasciar correre non si può più fare

Quando mia sorella partorì venne a trovarla una persona. 
Lei, in quel momento, era a fare una visita: il decorso stava andando bene, si trattava di uno dei controlli per poi tirare le fila delle dimissioni. Il bimbo era con lei. 

Questa persona arrivò di gran passo, entrò nella corsia di destra, varcò la soglia della stanza, trovò il letto vuoto e in un baleno uscì nell'atrio tra i reparti. A quel punto mi vide: ero nella sala d'aspetto, in attesa. Appena mi scorse si nascose, si voltò e se ne andò, con la stessa imperiosità con cui era arrivata. 

Si attaccò al telefono e chiamò Manuela una, cinque, sette volte. Di fila. Più tardi, quando con calma la puerpera la richiamò, le disse che era venuta. 
Ma c'era solo la balena di tua sorella. 


La vita di ognuno è imprevedibile. E' difficile conoscere a fondo i cambiamenti che ciascuno di noi compie continuamente, per cause esterne e del tutto interne. Niente è dato una volta per tutte. 
Alcuni di questi cambiamenti sono visibili. Per alcune persone sono chili in più, o chili in meno. 
Ad esempio. 

Eppure, nonostante il cambiamento sia parte di tutti e tutti cerchino dei modi per assecondarli, arginarli o contrastarli, alcuni di questi aspetti sono strumentalizzati al solo scopo di colpire l'altro. O per evitare di vedere il quadro generale. 

Ho scelto un esempio personale, ma potrei anche scrivere di una cara amica che continua a perdere peso per una serie di motivi, e che è additata allo stesso modo, il cui aspetto è l'incipit di ogni discorso. E' lo stesso, perchè l'esempio, di solito, dovrebbe far scattare un meccanismo di immedesimazione che dovrebbe spegnere quella piccola cattiveria gratuita che, tra l'altro, dipinge davvero brutti ghigni sul viso e che crea rughe perfide. 

Il punto è che non vogliamo più capire. 
E allora, forse, agli stupidi va detto. Che lo sono. 

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