domenica 29 marzo 2020

Le tre cose belle del giorno

Cercare di tirare un bilancio positivo della giornata è un esercizio che bisognerebbe fare sempre, non solo in tempo di isolamento forzato. A dire il vero, è qualcosa che mi sforzo di fare da molto tempo, anche se spesso dimentico di farlo ogni sera. Ricordare almeno tre cose belle dell'oggi è qualcosa che rimette a posto l'equilibrio dell'anima, quel piccolo aggiustamento che fa fare un respiro - almeno uno - più profondo.

Oggi lo leggo spesso, tra i contatti di Instagram, soprattutto. Perchè siamo tutti umani, e la meditazione dei 21 giorni che sto facendo in questo mese proprio oggi mi ha insegnato che, nonostante le profonde diversità che ci caratterizzano, siamo fatti della stessa sostanza, delle stesse molecole dell'universo. Siamo uno, insomma. E far parte di questa unicità mi regala anche un po' di armonia.

In più, ora che i pensieri finalmente hanno smesso di scontrarsi nella mia testa e ora che il ritmo è rallentato talmente tanto da permettermi di poter dedicare uno spazio alla volta anche alle cose materiali, i ricordi tornano alla mia mente con un ordine tutto loro, e sono sorprendenti. Arrivano e li accolgo con un'enorme gratitudine.

Oggi ci sono state molte cose belle. Ho ricevuto un messaggio di cuore, mi si chiedeva come sto, da sola. Ho capito una cosa fondamentale, oggi: che sola non sono mai, nè lo sarò, perchè qualunque cosa capiterà porto la mia famiglia nel cuore; la porto nelle mie fibre.
Ho capito anche che la rabbia, che mi porto come compagna assidua e invadente da ormai 15 anni, ha un altro volto adesso. Tra i libri che sto leggendo contemporaneamente ce n'è uno che descrive i nostri demoni come compagni di navigazione, che minacciano le peggiori cose se solo cerco di attraccare a un porto, mentre se ne stanno sottocoperta se lascio la barca alla deriva; per quel che mi riguarda, la rabbia è la capobanda di questo manipolo. Eppure, mi spiega il libro, sceglierò di approdare prima o poi e affronterò i demoni, che urlano e minacciano e spingono e sputano, ma non mi faranno mai veramente del male.

Ho visto un film, il seguito di "Before sunrise", che mi ha riportato indietro nel tempo, al cinema con le amiche, di domenica pomeriggio, a sedici anni. Ho riso pensando a quanto Ethan Hawke nel 2003 fosse così diverso da quel primo film, ma più che altro ho pensato alla bellezza di quelle prime uscite al cinema da sole, di come ci fossimo guardate dubbiose all'uscita. Mi pare di vedere un'istantanea di quegli anni: sarebbe stata una brutta foto, di sicuro, come quelle che sono andata a cercare in cantina poi, mentre recuperavo lo stepper per qualche esercizio. Brutte foto, o forse solo diverse da quelle di oggi, in tutto. Eppure così potenti, tanto da farmi promettere che stamperò presto quelle che in questi 10 anni ho sparse in chiavette, memorie, facebook.

Stasera ho acceso un cigarillo che mi hanno regalato; coincidenza, mi è arrivato su Instagram (e torniamo lì, ala fine) un gioco con i viaggi che ho fatto, e che farò. Sì, da Cuba avevo portato altri sigari, diversi. E con quel sapore ho ripercorso strade e desideri. Perchè di strade e desideri è fatta questa vita.

Nessun commento: