lunedì 27 gennaio 2020

Anime d'artista

Sono stata a un concerto, venerdì, con un gruppo di amiche. Una di loro, all'uscita del piccolo circolo culturale che ha contenuto una quarantina di persone in piedi, ha fatto un'osservazione sul fatto che il cantante avesse portato il suo ultimo per la vendita, alla fine della sua esibizione.

In effetti, in certi ambiti, mescolare intellettuale e veniale sembra sempre un po' poco elegante. Ma forse perchè abbiamo un'idea un po' distorta dalla realtà. Ci immaginiamo artisti che vivono di royalties e che accettano club e piccoli posti solo per il piacere di suonare, pagati abbondantemente in trasferte e alloggi dai locali, con etichette prestigiose. A maggior ragione se hanno partecipato a un reality, a Sanremo Giovani. Perchè arrivare in tv è garanzia di successo. E oggi successo è uguale ricchezza.

La realtà è leggermente diversa e altre arti non vivono di quello, come se fosse nettare degli dei. Chi dipinge, anche al giorno d'oggi, prima di arrivare a esporre ed essere quotato illustra, dipinge murali casalinghi, fa ritratti; cercando uno stile personale che può portarlo al riconoscimento, oltre a costose accademie spesso private deve per forza trovare un lavoro "vero". Così per chi recita, che, se non nasce in ambienti privilegiati, può iniziare a farlo la sera, o frequenta scuole a sue spese, diverse. E magari partecipa a teatrini per bambini, feste private. Magari presenta sagre, o serate ce raramente coprono spese. Ho degli amici che fanno televendite, ad esempio.

Chi presenta libri, spesso lo fa in librerie in cui il volume si vende. E se lo fa in altri luoghi, pubblici o meno, ne porta con sè un certo numero di copie e li vende direttamente o tramite la casa editrice. E sapere che in Italia si pubblica con grandissimi nomi o con case editrici microscopiche è noto.

Cantare, suonare, recitare e scrivere, dipingere o accordare comunque la propria anima all'universo, sono colore a una vita che necessariamente deve correre all'interno di certi binari con tempi e modi che non vorremmo ma che dobbiamo accettare. In fortunate circostanze, in cui il qui ed ora si incontrano, possono diventare sostanza. Una possibilità su un milione. Eppure sono le relazioni che si intessono, i contatti che si creano, la conoscenza che si amplia e altre infinite possibilità che si spalancano a rendere uniche le arti.

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