martedì 13 febbraio 2018

Un poco di molto

Ho scelto dei libri per mia nonna.
Ho cercato in casa e ho mentalmente eliminato quelli con scene di sesso, quelli con truci particolari e quelli scritti troppo in piccolo. 
In realtà i primi due requisiti me li sono imposti io per scrupolo, perchè credo che non avrebbe problemi, nonostante le apparenze. Sono accortezze, misure, precauzioni che prendo io, pensando di farle comunque piacere. Anche se uno di questi è un racconto lungo e anche abbastanza sanguinoso, nonostante il titolo. 

Ho scelto dei libri per la nonna perchè lei legge molto, oltre a fare molto altre cose, come alzarsi molto presto per camminare molto fino all'orto che coltiva più del necessario; cucina tanto e per tutti, friggendo copiosamente; tiene molto ai suoi capelli con frequenti e cadenzate visite dalla parrucchiera e prega molto, a casa e in chiesa, per tutti noi.

E legge. Ha sempre letto, anche quando andava a bottega a comprare quello che serviva e a casa leggeva gli incarti di giornale liberati dai pochi prodotti sfusi che la terra non dava. Li leggeva a se stessa e ai suoi bambini. Me li immagino sulla scalone di ingresso della vecchia casa di pietra mentre la ascoltano, questi bimbi e ragazzi distanziati tra loro di poco meno di tre anni. Una piccola attenzione da una parte, un piccolo rito dall'altro. Due accortezze che oggi sarebbero rare, distratti come siamo da molto. Da troppo di altro. 

Me la immaginerò a leggere, e poi la chiamerò per chiederle cosa le è piaciuto. E lei mi risponderà, spiegandomi perchè. Anche questo, un gesto molto accurato.

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