mercoledì 31 gennaio 2018

Dieci anni di blog

Ho realizzato improvvisamente ieri sera che questo blog esiste da dieci anni.
Improvvisamente, mente appiccicavo il decimo bollino dell'Ordine sulla mia tessera da giornalaia professonaia compilata con i miei dati con una grafia da bimbogigi (era un uomo, ve lo giuro).

Dieci anni fa una delle prime e rare foto a corredo di quei primi post era in un capannone a fianco ad un hotel ai margini della città di Roma di cui non ricordo il nome (ci metterei un attimo a trovarlo, ma forse al momento la mia memoria non vuole riportalo a galla). Nel capannone tanti banchi singoli. Una fila all'ingresso per controllare i blocchi ai pc, sistema modernissimo provato per la seconda volta dopo decenni di macchina da scrivere. a metà capannone, dei dizionari su una cattedra e i bagni. Tra di noi, biglietti miniaturizzati e infilati dappertutto e scambiati con estrema nonchalance.
Io e un braccio rotto.

Il braccio. In realtà il polso, il destro, fratturato mentre correvo dietro la sposa che stava per entrare in Comune, senza guardare la strada, con la testa dentro la borsa, senza badare alla rastrelliera delle biciclette. Correvo su un tacco 12. Forse oggi l'unica cosa che riuscirei a fare con meno agilità...
Perchè sono cambiata? Siamo cambiate secondo te? L'ho chiesto alla mia amica, la sposa di quel giorno. No, siamo sempre noi, siamo sempre qui.
Eppure, in questi dieci anni, noi due abbiamo vissuto dieci vite ciascuno. Ce lo siamo dette ridendo, ma è vero. Essere sempre le stesse attraverso un milione di situazioni. Questo è il vero miracolo!

Auguri, blog. Ti manca ancora un anno e mezzo, di cui sei stato privato. Potresti essere la fonte preziosa di qualche cosa di più ma tranquillo: sei sempre profondamente mio.

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