lunedì 26 giugno 2017

Tu sei un pezzo di me (Levante)

Le domeniche non mi hanno mai fatto niente di male.
Certo, spesso la casa di famiglia era - ed è - invasa di gente.
Certo, magari dovevo studiare.
Certo, per 11 anni è stato un giorno come un altro, spesso di turno lavorativo.

Ma non mi avevano mai fatto del male, anzi. Andare controcorrente, non frequentare centri commerciali e chiudersi in studi semideserti, assaporare quel silenzio, spesso non era male.
Anche lavorare in uno dei suddetti centri commerciali non era male. Dall'altra parte, quando sei tu a renderti utile, sei strattonata nelle vite degli altri, nei bisogni superficiali o in quelli profondi mascherati da superficiali. Anche quando piegavo maglioni in un paio di negozi di abbigliamento la domenica era comunque la migliore: era un moto perpetuo, un momentaneo ordine in un'onda continua, inarrestabile.

Poi c'è stato lo stadio: anni lunghissimi di slalom tra questi lavori, un ritorno da Cuba, sonni brevissimi e altro lavoro. E amici, o persone che vuoi frequentare, per convenienza, per prestigio, per sentirti parte di un gruppo. E poi di nuovo stima vera, e poi di nuovo affetto, e poi di nuovo il gioco delle parti, il giochino della donna che deve far finta di non capire in quanto donna.

Le domeniche sono bellissime.
Poi è arrivato lui, che le odiava, per tanti motivi. Ma ha detto che ero io a fargliele amare.
Ha detto tante cose, poi tutte false. Tutte, dalla prima all'ultima, solo che l'ho scoperto piano piano.
Però da quel momento in poi le domeniche sono diventati i giorni peggiori. Visto che ha scelto pure una domenica per lasciarmi.

L'ultima è di oggi e parla di un tradimento iniziato mesi fa. In sordina, sul cellulare. Banale, scontato, persino noioso: non fa nemmeno notizia. Tra l'altro sgamato, respinto in modo offeso e offensivo. Perchè sono io quella intelligente, dai. Però insopportabile, che alza troppo la voce e poi i vicini sentono, eccessiva, non mi modero in nulla, neanche nel cibo e nell'alcol, soprattutto. Tutta sbagliata.

Fino a oggi. Che belli i lunedì. Che domeniche bellissime torneranno ad essere.

Nessun commento: