sabato 10 novembre 2012

Culi a capanna

Che poi non si capisce perchè il sogno americano non muoia mai, nemmeno con il fiscal cliff tempestoso (ve lo immaginate? Io me lo figuro come uno scoglio scosceso flagellato dal mare in burrasca), mentre il sogno italiano non esista proprio. L'incubo, semmai. Di quelli che agghiacciano.
Eppure altro che sogno. Noi abbiamo avuto il miracolo economico. Che come tutti i miracoli è stato accolto nell'estasi mistica di una generazione che ha fatto di tutto per goderselo, senza lasciarsi dietro nemmeno le briciole. Auto acquistate in contanti, case in contanti, abiti firmati, di moda nascente e rampante con stoffa-borsa-scarpa abbinati, pelli e pellicce e coccodrilli come se si dovesse procedere ad un fulmineo sterminio della specie. E droga, e rock n' roll. La generazione dei magnaccioni, dei mostri, come musica e cinema hanno ben colto. Perchè la Storia non aveva insegnato niente, a questi figli del denaro e dei diritti acquisiti dalle grandi battaglie sociali. Lo voglia di fregare il prossimo a loro è rimasta sempre la stessa, quella dei loro nonni che producevano stivali di cartone per i soldati mandati a morire in Russia, applicata, qualche anno dopo, alla speculazione selvaggia sull'euro, da loro stessi. Una classe dirigente di goderecci che se lo sono magnato, il miracolo, restando aggrappati con mille tentacoli alle loro poltroncine di comando.
Insomma, il periodo di vacche grasse alternate alle magre non l'ho inventato io, questo tipo di avvicendamento era il sogno terribile del faraone d'Egitto. Una verità biblica che non lascia dubbi: è la nostra generazione quella magra. Mentre la prossima è già caduta nell'oblio, composta da ignoranti bimbiminkia iphonizzati e senza interessi se non per le foto con il broncio e la testa reclinata. Su cui i genitori non sembrano aver alcun potere. Non basta lavorare per riparare ai danni dei nostri predecessori, invece che solo per noi. Ci tocca aver successo, e in fretta, anche per questa generazione di inetti. 

2 commenti:

anonimicatanto ha detto...

Non capisco cosa ci fosse di sbagliato nel comprare la casa in contanti, quando era possibile.
Il vero sogno italiano oggi è riuscire a ottenere un mutuo trentennale, di certo non per volersela spassare nel frattempo. Che per tanti rimane una chimera.

Ma c'è anche chi compra l'iPhone 5 a rate. E leggere, nella stessa giornata, "bimbiminkia iphonizzati" e "Papà domani mi compri l'mp4 nuovo che quello rosa mi sta sui co-BEEP-oni? Cit. Bambino di 7 anni sul treno", vuol dire che, ahimé, è proprio vero.

P.S. Errore di sbaglio ci fu: *LA* voglia di fregare il prossimo...

Lavoro a 90 ha detto...

non c'è niente di sbagliato nell'aver comprato una casa in contanti. Per è sempre stupore puro, sembra impossibile, tutto qui. Per me che, fortunata, finirò di pagare il mutuo a 55 anni.

anonimomicatanto forse non sono stata chiara: io non sono per il disfattismo ad ogni costo, perchè a quest'ora avrei già mollato il colpo e avrei cambiato lavoro, o me ne sarei andata.