venerdì 7 settembre 2012

Friendship, may you be blessed

Ho rubato il titolo da un aggiornamento di stato di un amico, di qualche tempo fa. Perchè diciamocelo chiaramente: come titolista faccio pietà. Fin dai tempi della mia piccola collaborazione con il settimanale di zona evitavo il più possibile e lasciavo che fosse la redazione a provvedere. Perchè sarò brava e sintetica, spesso tagliente, a volte pertinente, ma i titoli proprio no.
Mi sono resa conto che il concetto di "ridefinizione" dovrebbe essere ben stampato nella mente di tutti.
Ridefinizione delle aspettative, dico.
Non è mai troppo tardi scoprire che non puoi fare affidamento su nessuno. O meglio, capire definitivamente (?) che le tue gambette devono andare avanti, un passo alla volta, o indietro, si spera il meno possibile, senza tener le braccia in alto per cercare quel paio di mani che ti sorregga. No, non ci sono più. No, non sei più alto meno di un metro. Le scarpe son tue e con quelle, e solo unicamente in quelle, devi camminare.
E' una considerazione generale, però. Ieri sera io, i due Paolo, Stefano e Davide eravamo seduti al bar e il gioco era leggero, quello di far le domande più cretine a Cristina e Claudia, di qualche anno di meno. Ma tra queste domande ne è spuntata una tutt'altro che banale. E' stato Paolo a chiedere d'improvviso a Claudia: ma tu sei felice? E lei, semplicemente, immediatamente e con un sorriso ha risposto sì.
Disarmante. Noi, gruppo di trentenni ognuno con casa propria e con storie differenti, tutte che sembrano una quotidiana corsa ad ostacoli, siamo rimasti un attimo senza parole, prima di ricominciare il gioco-delle-domande-cretine. Noi, isole dai ponti fragili e dalle funi di salvataggio continuamente tese. Noi che spesso misuriamo le parole e spesso no, anzi, spessissimo no.
Non è mai troppo tardi. Anche per scoprire che non sono quelle che pensi le persone che davvero ti stanno vicine. Non fisicamente. Si tratta di una prossemica diversa, meno fisica, più spirituale, quelle del ti voglio bene davvero che però spesso corre nell'etere, in un sms, una chat, una mail. I tempi in cui le ore insieme anche senza far niente si affastellavano giorno dopo giorno continuano a mancarmi molto.

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