venerdì 6 luglio 2012

You made my day

Eppure ogni tanto mi chiedo che cosa scatta, in quello sguardo che ti cattura. Quell'istante in cui il guardare diventa vedere, e illumina. Quel momento in cui cambia tutto, in cui quella scintilla non si ferma alla pupilla e trova subito risposta un po' più in profondità, andando a sbattere sul cuore e facendogli perdere un battito.
Qual è la formula chimica di quel momento in cui ti accorgi di incrociare uomini, o donne, speciali? Incrociare anime fatte con il tuo stesso tessuto e riconoscerle sotto qualsiasi veste. Incontrare chi sai, sai che c'è sempre stato, che ti sembra di conoscere da sempre e che sai che "sembrare" non è la parola giusta.
Sono sguardi che ricordi, per sempre, anche se durano il tempo di un soffio. Sia pure l'autista dell'autobus, dello stesso autobus che prendi tutte le mattine dalla stazione Garibaldi fino alla tua fermata. L'autista che cambia sempre, ma quello, proprio quel giorno, ti guarda dallo specchietto nello stesso istante in cui anche tu, per curiosità forse, per abitudine, lo stai spiando dallo specchietto restrovisore. Poi tu scendi e lo sguardo si ripete, con un sorriso. E poi l'autobus gira intorno all'isolato perchè era quello di collegamento al tram interrotto per i lavori, e lui ti saluta con la mano. Sguardi che hanno il magico potere di farti affrontare la giornata con la marcia giusta.
Quando ti innamori è quello sguardo che ti fa dimenticare il resto. Lo vedi, appunto, e ti accorgi che fino a quel momento hai solo guardato, al massimo osservato, professionalmente analizzato, ma niente di più.
Ci sono occhi che esprimono più, e meglio, di qualsiasi parola, in qualsiasi lingua.

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