venerdì 13 luglio 2012

La prudenza è fin troppa

Ha uno specchio, la Prudenza, con il quale si guarda le spalle. Non per vanità, quindi, perché non sa neanche cosa sia. Usa lo specchio unicamente per controllare l'effetto delle sue (poche) azioni sugli altri, per controllare quel che si dice. La prudenza pensa così di tener a bada il serpente della maldicenza, di tenerlo in pugno. Ma non si rende conto che prima o poi quel serpente gli morderà la mano. Perché per quanto prudente si possa essere il corso degli eventi è incontrollabile e per quanto si possano scrutare i volti degli altri è impossibile arrestare il loro pensiero e frenare la loro lingua.
La prudenza porta a lasciar stare, a lasciar correre, a non dare seguito. A non discutere. A tacere. E ad interpretare le conseguenze, non sempre dandogli il giusto valore. La prudenza rovina gli amori, distanzia le amicizie fino a farle toccare distanze incolmabili, fino al punto di non ritorno. La prudenza evita le discussioni professionali fino a far scoppiare insanabili putiferi.
Sarebbe il caso che la prudenza mollasse lo specchio, liberasse il serpente e si girasse. Per guardare gli altri negli occhi, e per esprimere, con le parole più dirette e sincere, tutto quello che c'è da dire. Spontaneamente, scompostamente, anche fuori luogo, ma senza lasciare che quelle parole non dette per prudenza restino dentro a scavare e a causare col tempo vere ferite.
Non son prudente, non fa parte di me. E le poche volte in cui lo sono stata ho perso davvero, davvero molto. La vita è una sola.

1 commento:

Stefano Antonioni ha detto...

Per descrivere così dettagliatamente tali sentimenti, devi averli vissuti in prima persona... Certo che se era necessario farsi un'idea di cosa sia la prudenza, sei riuscita molto bene a rendere il concetto... Mi auguro che non sia troppo spesso così "disastrosa"...