La storia (normale) di un gruppo di amici dalle capacità straordinarie. Che non vuole soccombere alla crisi
Come
nascono i QQ.
Dai primi calci a un pallone? Dall’oratorio e dalle
scuole? Dalle spiagge di Alassio nell’età della “stupidera”, o di qualche altra
località delle prime vacanze? Dai locali di Milano, o dai balli caraibici?
Trovare un’origine per questo gruppo è difficile, così come per questo soprannome così breve. Non c’è stato un punto di partenza, almeno, non prima del 21 gennaio di questo 2012.
Trovare un’origine per questo gruppo è difficile, così come per questo soprannome così breve. Non c’è stato un punto di partenza, almeno, non prima del 21 gennaio di questo 2012.
Fino a quella data nessuna velleità artistica, ma tanto
divertimento, per un gruppo di amici cresciuto insieme e dalla spiccata vena
goliardica. In giro a divertirsi, cantare, ballare e urlare, in un modo che ha
sempre coinvolto gli altri, ovunque. Una forza trascinatoria autentica e
genuina, a prova di diffidenza, senza essere cafoni, né maleducati, né
guastafeste. Una verve naturale che altro non è che gioia di vivere, voglia di
divertirsi insieme, di sorridere dei guai. Sorridere: la cosa più bella che una
persona possa fare, in una vita, un momento storico, pieno di preoccupazioni.
Fino a che è arrivata la proposta (“ma voi siete animatori? Ci lasciate un recapito?”), arrivata nel bel mezzo di un fine settimana in montagna, in un noto locale di Courmayeur. Una “prima volta”, quella che poi è andata in scena per la Festa della Donna, che ha confermato le loro innate capacità…intrattenitorie.
Fino a che è arrivata la proposta (“ma voi siete animatori? Ci lasciate un recapito?”), arrivata nel bel mezzo di un fine settimana in montagna, in un noto locale di Courmayeur. Una “prima volta”, quella che poi è andata in scena per la Festa della Donna, che ha confermato le loro innate capacità…intrattenitorie.
Per quel primo spettacolo in montagna erano 7: Mirko,
Davide, Roberto, Stefano, Andrea, Claudio ed Enrico.
E
poi è arrivata l’idea del cortometraggio.
“Il progetto - ha affermato il regista Mirko Ciro
Raspatelli - è partito sin da subito con il massimo coinvolgimento da parte di
tutto il gruppo, ma soprattutto da parte degli attori che ne hanno fatto parte.
L'idea di creare "E qui taglia" è nata dal sentire, tramite
telegiornali, sempre tante disavventure e disgrazie legate proprio all'azienda
per recupero crediti Equitalia. Con questo video, nel nostro piccolo, vorremmo
lanciare una sorta di messaggio doppio...in primis ai nostri politici, e poi
anche a noi cittadini..”
Girato a Magenta e limitrofi, con attori non
professionisti, i QQ si ritengono più che soddisfatti del risultato ottenuto. A
costi zero, senza sponsor, il gruppo QQ cerca e trova il necessario a casa
propria o chiedendo collaborazioni gratuite fin dove possibile. “Siamo
intenzionati a proseguire con questo nuovo progetto”, conclude Mirko.
Il corto è stato presentato in anteprima a Marcallo con
Casone (MI) domenica 15 luglio, presso l’Only Village. Alla presentazione sono
intervenute circa 200 persone, una folla fatta soprattutto di amici e parenti e
conoscenti. La prossima proiezione è prevista per sabato 21 luglio a Cisliano
(MI) nel corso della manifestazione “La grande abbuffata acustica”.
Il tema.
Il progetto prende spunto dalla realtà sociale del Paese,
in una chiave sintetica e immediata, facile da comprendere, ironica, un filo
amara.
E Qui Taglia fa il verso già dal titolo all'organo
demandato alla riscossione, esasperandone i metodi, scanditi da un tappeto
musicale veloce e da un montaggio che alterna sfocature a messe a fuoco e cambi
di inquadratura veloci, il tutto in bianco e nero. Più ironica la seconda
parte, con l'assalto mediatico al "presidente", l'emblema politico
dei nostri tempi, che se la cava con il più classico degli escamotage, il panem
et circensem. E un messaggio finale giocoso, ma che nasconde tanta voglia di
ottimismo nel futuro.
I
numeri del piccolo successo.
Il nucleo dei QQ da cui è partito il progetto E Qui
Taglia è formato da 5 persone: l’ideatore e regista Mirko Ciro Raspatelli,
Stefano Calcaterra, Davide Spinoso, Claudio Ranzani e Roberto Ticozzi. 30 anni
di media, belli, atletici e altamente televisivi, ma soprattutto dotati di quel
senso dello spettacolo di cui abbiamo già scritto.
40 le persone coinvolte in questo primo cortometraggio, tutti
a titolo gratuito. Anche perchè le uniche spese hanno riguardato le locandine e
il fotografo e il grafico che le hanno realizzate.
40 ore circa di girato, di domenica o dopo il lavoro, per venire incontro agli
impegni professionali di tutti e ritrovare ogni volta la stessa intensità di
luce.
Riprese che sono iniziate i primi di maggio, per
concludersi un mese dopo, tutte a distanza di pochi chilometri nella provincia
milanese: un cascinale abbandonato nella vallata del Ticino, alla stazione
ferroviaria di Magenta e nelle vie presso la cattedrale della città e in piazza
Galbani, presso la Cascina Porta e in villa Magnaghi, ad Ossona.
La
curiosità.
Manuel Vulcano,
che nel corto è l’uomo trascinato nel casolare abbandonato e picchiato dai 4
esattori, è il giovanissimo consigliere comunale di Magenta. Studioso ed
esperto di cinematografia, divide questa passione proprio con colui che lo ha
portato nella squadra amministrativa, il sindaco Marco Invernizzi. Che non si è
perso l’anteprima di domenica 15 luglio.
L’altro esperto di del gruppo è Umberto Ceriani, che ha effettuato tutte le riprese e il montaggio. Gli altri, per la stessa ammissione diretta, son tutti dilettanti. Allo sbaraglio, forse, consapevoli di qualche errore, anche, ma sempre con la stessa, autentica, allegria.
L’altro esperto di del gruppo è Umberto Ceriani, che ha effettuato tutte le riprese e il montaggio. Gli altri, per la stessa ammissione diretta, son tutti dilettanti. Allo sbaraglio, forse, consapevoli di qualche errore, anche, ma sempre con la stessa, autentica, allegria.
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