venerdì 11 maggio 2012

Il medium è il messaggio


Sì, certo, lo ammetto ma lo so benissimo. Sono malata di socialità. Non posso vivere senza relazioni sociali e virtuali, che in realtà odio e considero solamente un'estensione di quelle concrete, a differenza di chi le ha completamente sostituite al vero, facendosele bastare.
Sono stata cazziata per l'alto tasso di interazione che pretendo e che fornisco. Effettivamente, secondo le logiche comunicazionali, il troppo rischia nel migliore dei casi di causare una sorta di cattivo comportamento, di maleducazione, nel peggiore di rovinare la reputazione.
Correrò, e corro, questo rischio. Sono stata cazziata anche per l'esistenza di questo blog. Un non-luogo di fatti miei. E' vero; e quindi? Qual è il problema? L'intento è stato ampiamente dichiarato e ribadito fin dai primi post. Il Paese è libero, per quanto mi risulta, mi servo di un software fatto apposta, nessuno ha avuto reazioni allergiche. E comunque non è per nulla obbligatorio.
Non è colpa mia se subisco il fascino dell'evoluzione digitale, che quantomeno per ambito professionale non posso comunque ignorare. Continuo a nutrire un sano stupore verso l'evoluzione del nostro linguaggio, virtuale e reale, come quello della famiglia seduta di fianco a me questa mattina in treno. Genitori stranieri che parlano la lingua d'origine tra loro, perfetto italiano delle due bimbe che lo usano tra loro e per reclamare e con la mamma, costringendola ad un rapido cambio di registro.
Al critico moderatore dei fatti miei rispondo con le parole di chi ha fatto della comunicazione la sua ragione di vita. "Abbiamo esteso il nostro stesso sistema nervoso centrale in un abbraccio globale che, almeno per quanto concerne il nostro pianeta, abolisce tanto il tempo quanto lo spazio."
E pensare che quest'uomo si riferiva alla televisione.

1 commento:

Anonimo ha detto...

L'uomo (e la donna) sono per definizioni animali sociali e l'interazione deve far parte della nostra vita quotidiana. Guai a non averla. Il virtuale ne e' un'estensione moderna, attuale, e straordinaria. E' un meraviglioso modo di mettersi in gioco. Guai a rimproverarlo. Chi lo fa, lo fa solo xche' non ne e' capace. Ci vuole coraggio ad esporre liberamente le proprie idee e le proprie impressioni. Ci vorrebbero un po' + di commenti nei blog. Piu' discussione , + partecipazione. Va bene cosi'. E' un modo per selezionare pochi eletti coraggiosi, colti, e soprattutto padroni della lingua italiana. Complimenti. Poche frasi ben pensate ed organizzare. Un piacere da leggere
Fede