martedì 20 dicembre 2011

Run, baby, run

Non mi sono resa di quanto ho corso, la scorsa settimana, fino a che non è arrivata la domenica sera.
Ieri c'è stato il compleanno di Paolo e noi, molti di noi già molto numerosi, abbiamo festeggiato questo, e non quell'altra festa che sta arrivando e in vista della quale, ogni volta, sembra finire il mondo. Lo sapete tutti ormai che non muore nessuno se non ci vediamo entro Natale, o no? Vabbè...
In ogni caso, da quella pausa meravigliosa che è stata la "gita" in montagna per il matrimonio di Silvia, c'è stato tanto lavoro. Talmente tanto, e a tratti impegnativo, che il resto mi è scivolato in un piano che fatico a considerare secondo. Eppure, a onor del vero, è falso se dicessi di non aver fatto nient'altro. Ho fatto anche altro e sono state tutte cose belle. E quando non lo sono state, proprio belle, la mia mente ha selezionato all'istante ciò che in queste c'era di buono e lo ha fatto voracemente suo. Con risultati ottimi. Ho così evitato di pensare al passato e mi son goduta al massimo le novità, che mi hanno emozionato e sorpreso.
Il mio cuore ha fatto qualche capriola, questa settimana, insomma. Anche se la logica, di queste capovolte, è tutta sua, completamente al di fuori di ogni schema. Dovrei esserci abituata, ormai: comincio a pensare che niente della mia vita sia normale. E' però il concentramento di eventi che mi lascia un po' senza parole. Come se, periodicamente, i pianeti si divertano ad allinearsi e a combinarmene una serie tutte in una volta.
Oggi è lunedì e le novità, un paio, iniziano ad arrivare dall'ambito profesisonale. Molto bene, anche se mi fa ridere questa divisione settimanale a compartimenti stagni.

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