lunedì 29 agosto 2011

A Stefano

Ero là, sulla veranda, con il mio gatto che reclamava grattini e in cambio mi regalava le sue fusa. Intorno voci in lontananza e il vagito di un neonato. Un bimbo che deve essere davvero piccolo, con un pianto da bambolotto, in questa sera fresca.
Una vita appena iniziata e che reclama attenzione. Ma questo pensiero ha aggiunto solo tristezza a quelli degli ultimi giorni. Quelli alle vite spezzate, alle vite in bilico.
Ieri, altra fresca serata. In riva al lago d'Orta, in attesa dei fuochi di Omegna, al tavolino di un pub sulla via per Miasino. Miasino e il suo castello, quello del matrimonio di Paola. I miei compagni di università. La Vale con il pancione e io con il braccio rotto.
E squilla il telefono, ed è Martina, fidanzata di uno di loro. Che coincidenza. Ma lei parla e piange e le coincidenze vanno a farsi fottere. C'è Stefano che lotta. La legionella, in Croazia, coma farmacologico, organi in difficoltà, terapia intensiva, avvisa tu gli altri, prepariamoci al peggio.
Non so niente, non capisco più niente, ascolto la mia voce riportare quelle parole a Geppo, a Paola, a Valeria, a Milena. E oggi a Virginia. E ascolto le loro reazioni, che sono le mie, tutte, sono le nostre. E di nuovo Martina, e di nuovo loro, e Geppo che prende la macchina e parte.
Noi abbiamo la nostra storia. La storia di un gruppo di persone che si sono incontrate là e che si sono fatti compagnia nei chiostri della Cattolica, in aula, agli esami, al bar Litta. La nostra storia che lui, Stefano, ha sempre messo per iscritto, colorandola, caricaturandola, degna di una sceneggiatura. Lui, ragazzone dalla battuta pronta, dalla scrittura facile, sempre presente. Lui, che ci ha assegnato i nostri ruoli, ci ha reso protagonisti, il nostro regista guascone.
Non può essere, non è possibile, non a lui. Continuiamo a ripeterci di farci forza, e la forza...non c'è.
Non prego più da tempo, ma Martina ha chiesto questo. Non sarà una preghiera, che mi è sempre parsa una forzatura. Ma i miei pensieri sono là. I nostri. Non mollare, vedi di tornare. Non abbiamo finito, qui.

Nessun commento: