mercoledì 31 agosto 2011

Al più Deficiente di tutti


E' una foto del 2004. Era la festa della sua laurea, era domenica pomeriggio, era primavera inoltrata, eravamo in un paesino in cima alla collina, vista lago, nel giardino di una villa.
C'era anche la nonna, una donna che avevamo imparato a conoscere dai suoi spassosissimi racconti. C'era la sua famiglia. C'eravamo noi, tutti in dirittura d'arrivo con gli studi, staccati solo un po' dalla Vale e da Carlo.
Non so spiegare come da allora non sia cambiato molto. O meglio. C'è stato un lungo periodo della nostra vita in cui ci siamo visti tutti spesso, all'università. Io meno, e infatti lui mi aveva assegnato il "Best Casper Award", ma poi ho recuperato. Forse sono le persone con cui ho condiviso più pranzi al bar, anzi, senza il forse.
Mi vengono in mente spezzoni di vita. Le scale di Sant'Agnese e l'acquario. Le aule. Un telefono che vola nella tromba delle scale. Lui e Marco che prendono in giro i nostri fidanzati. Geppo che ride e strapazza la Milli. L'esame di Letteratura Latina. Quando si è ossigenato i capelli. Come prendeva in giro i ciellini. Il Mondiale di Corea e Giappone. Il suo modo di ridere e di mettere una mano davanti alla bocca. Il basket e le ammonizioni di Paola. I foglietti su cui scriveva le sue trovate. Ne ho uno da qualche parte. Poi sono arrivate "le raccolte". La storia del grande albero, la ricerca delle origini della nostra amicizia, che ancora restano un mistero.
Questa foto è del 2004 e Paola l'ha usata per il nostro tavolo, al suo matrimonio. Noi siamo quelli lì, lo siamo anche adesso. Siamo stati a casa dell'uno e dell'altra ci siamo presentati gli amori reciproci, sono arrivati i matrimoni, i figli. Doveva arrivare il suo.
E' difficile spiegare quello che proviamo. Ognuno di noi scrive e piange, non ci possiamo credere. Ognuno di noi ha in mente tutto quello che abbiamo passato insieme. Ne passeremo ancora, lui sarà sempre con noi. Ci verranno in mente come spezzoni di film, perchè è lui che ci ha insegnato a guardarci così. A prendere spunto dai nostri piccoli drammi personali, dalle nostre manie, per riderne. Noi, i Deficienti per definizione.
Ciao mitico.

1 commento:

carlo ha detto...

in questa foto Stefano sembra la custodia della Milli! :)
Non doveva finire cosi', che ingiustizia