lunedì 25 luglio 2011

Altro che Stanlio e Ollio

C'è del comico in ogni piccola tragedia.
Già io e la Manu lo avevamo sperimentato al matrimonio di Stefano e Veronica, quando lei per l'intero pomeriggio aveva avuto la bellissima pensata di lasciare i fari dell'auto accesi. Vedere papà, gli zii e il cugino spingere inutilmente la Clio nel buoio del parcheggio ci aveva...come dire...messo una certa allegria. Forse anche per il vino, chissà. Fino all'applauso per il coupe de teatre risolutore: lo zio che sfodera i cavi, l'altro che li attacca delicatamente e via, verso casa.
Stavolta non c'erano stati troppi brindisi, e nessuna allegra compagnia di supporto. Soprattutto per la Manu, che, rincasando, a trovato la casa visitata. Rovistamenti, due finestre da cambiare, chiavi che mancano, e quel senso di malessere causato dalla violazione di quello che consideri da sempre un porto sicuro. Ha chiamato gli zii, i carabinieri, me con Davide e Giusy. Io sono arrivata prima dei due uomini in divisa, ma questo, quasi, non c'era neanche bisogno di dirlo. E quando questi sono giunti la tragicommedia, anche se involontaria, ha avuto inizio. Sarà per la loro richiesta di "permesso" in una casa discretamente sottosopra. Di Ciccio che li squadra con il faccino serio e non si sposta dal tappeto di un millimetro, prima di correre dalla zia a farsi coccolare insieme alla Maya, che fino a qual momento aveva preferito rotolarsi nel tappeto. Le raccomandazioni tardive sull'antifurto, o quel verbale redatto sempre sotto lo guardo attento dei due mici.
Non so. Ieri, domenica, è stato il giorno della denuncia in caserma. Io con le occhiaie, altri due giovani in divisa che si prendono per i fondelli, da buoni commilitoni, e che scherzano sulla mia età anagrafica.
C'è del comico in tutto, per quel che mi riguarda. Alla Manu viene un po' meno da ridere, in realtà, ma sto facendo di tutto perchè passi.

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