mercoledì 27 luglio 2011

Milanopoli

Ieri pomeriggio avevo un appuntamento in Cadorna. Mi sono detta: andiamoci in macchina, il periodo lo permette. E infatti è stato tutto perfetto. Anche il parcheggiatore cingalese che mi ha venduto il grattino e che mi ha fatto ridere: segna le 15, qualche minuto in più cosa vuoi che sia, in questo Paese c'è chi ruba i miliardi!, mi ha detto d'impulso, e poi si è scusato per la battuta.

Al termine del mio impegno ho recuperato l'auto e ho attraversato la città alla volta di Lambrate. E, sempre consapevole del periodo, l'ho fatto per vie centralissime. Stupendomi, ancora una volta, di quanto sia effettivamente piccola questa Milano.
E per l'ennesima volta di quanto sia bella.

Mi sono inventata un gioco. Che faccio in automatico quando non ho fretta e posso camminare, o posso guidare con la calma che mi consente in ogni caso il traffico. Quando posso guardarmi intorno. Di solito faccio affidamento sul mio senso dell'orientamento e faccio sempre strade diverse. E mi immagino come sarebbe vivere in quelle che mi colpiscono.
Ieri il gioco si è innescato in via Vincenzo Monti. Saranno stati gli alberi carichi di fogliame, il pavè, o la bellezza del centro.
Non so. Solo che poi non mi sono fermata. Via Carducci. Via De Amicis. Largo Augusto. Corso Monforte. Corso Indipendenza. Ma solo perchè stavolta passavo di lì.
Come sarebbe, abitare a Milano.

Lo so, lo so. Spesso non c'è niente di romantico. Ma mi diverte. Come pensare di acquistare davvero il Parco della Vittoria.

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