giovedì 16 giugno 2011

Mici che abbaiano

Tu pensi di avere dei gatti, in casa. Uno, poi, vive con te dal 2000, e quindi dovresti conoscerlo in tutta la sua gattità. L'altra è arrivata dopo, molto dopo, ed è tutta pepe, crea scompiglio ma poi con una coccola ti scioglie.
Gatti, comunque, GATTI. Indipendenti, ruffiani, solitari, addormentati, pelosi socievoli a tratti e a tratti no.
Pensavo di averne due alla casa madre, dunque.
Ma mi sbagliavo.
L'altra sera i miei sono usciti per un gelato. Vicino casa, sì e no 150 metri più in là del cancelletto. E hanno incontrato degli amici, che hanno accompagnato a casa, passeggiando e chiacchierando, 200 metri oltre casa, ma dalla parte opposta. Ci sono passati davanti, dunque.
E questi due hanno pensato bene di seguirli. Un passo loro, un passo i quadrupedi. Fermi loro, statuette di sale i due. Mamma se n'è accorta e li ha sgridati, come si fa con i bambini: non state in mezzo alla strada! Tornate a casa! Ma loro niente, passeggiatina con "i nonni".
No, non come si fa con i bambini. Come si fa con i cani.
Già mi era venuto qualche dubbio quando avevo insegnato a Ciccio (l'anziano) a bere dal rubinetto. O quando mi risponde, quando gli parlo.
Quando si dice: aver delle certezze e vederle crollare...

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