venerdì 24 giugno 2011

Mi hanno detto

Mi hanno detto.
Quanto odio le frasi che iniziano così. Facile nascondersi dietro opinioni generiche altrui, o presunte altrui, facendo a meno di quello che ci distingue: il pensiero critico, quello che noi pensiamo.
Mi hanno detto, e mi dicono continuamente, che i giornalisti sono una categoria strana. Tse, questi giornalisti. Alla caccia della notiziabilità, a tutti i costi.
A volte ci credo, a questo "mi hanno detto". Tipo oggi, quando un quotidiano online ha usato come titolo un truculentissimo "Sesso e coltelli" su un fatto di cronaca nerissimo e vicinissimo. Rispondendo in pieno a quello che insegnano nelle scuole di giornalismo, e cioè che sesso e sangue, insieme ai soldi, costituiscono la perfetta allitterazione da prima pagina. Come ben sanno i giornali locali, che ne fanno ampio uso per sopravvivere.
Nella teoria, niente da dire. Nella pratica, moltissimo. Due ventenni, fratelli, uccisi in due modi diversi ed entrambi tremendi da un terzo ventenne, fidanzato di lei.
Venti anni. Spezzati. Come i cuori dei loro genitori. Gioventù stroncate all'alba e raccontate con dovizia di particolari nell'arco di tutto questo assolato 24 giugno.
In serata ho fatto un salto sul facebook della ragazza e ho scoperto un amico in comune. Ma più di tutto, ho scoperto due occhi azzurri e un viso bellissimo e tante foto, e tanti commenti, in una bacheca che nessuno ha provveduto a bloccare. E un mentecatto che non ha mancato di intasare, postando su ogni messaggio degli amici lo stesso, stupido pensiero delirante sui ragazzi che crescono a pane e Mediaset.
Anni fa, in una certa redazione, c'era una giornalista che credeva di fare il suo mestiere con la G maiuscola che si fregava le mani davanti a tragedie di questo genere. Una mosca bianca, per fortuna. Tutti la guardavano inorriditi, cercando di non ascoltare i compiaciuti commenti ad ogni aggiornamento di agenzia. C'era poi un'altra parte di redazione, quella con la r minuscola perchè faceva informazione di servizio, che quando parlava di blocchi ferroviari o di problemi alla metropolitana non si azzardava nemmeno di striscio a menzionarne il motivo, se questo era un suicidio.
E poi subisci. Mi hanno detto...cresciuti a pane e Mediaset...siete tutti uguali.
Tse, questi giornalisti.

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