sabato 11 giugno 2011

Fama

Stasera ero in un locale all'aperto che il buon Alberto apre e chiude in giro con una facilità funambolica. Le facce son le stesse, ma questo, invece di infastidire, ha un che di rassicurante. Un ambiente bello, leggermente patinato, ma familiare al tempo stesso. Non facile da ottenere, e riuscitissimo.
Ad ogni modo, ero lì con amici, e ho incontrato altri amici, e altre amiche, con alcune ci sono anche cresciuta. E stasera, tra le altre cose, mi è arrivata all'orecchio una considerazione che è emersa anche in altre occasioni e che mi riguarda, e che ultimamente ho sentito spesso.
Insomma, la reputazione mi precede. Quella di essere una facile.
Ancora una volta, ho riso di gusto.
Ancora una volta mi sono detta: ma magari, visto che questo pare debba essere.
Non riesco a non riderne, perchè so come appaio. Una ragazza allegra, sempre sorridente, con lo sguardo furbo. Peccato che la realtà sia spesso diversa. Ma la mia espansività non aiuta, per niente. "Troppa confidenza fa perdere la riverenza". Ho imparato a mie spese che il detto ha solide basi di verità. Non può essere che così.
Peccato. Perchè ci si lamenta delle inutili barriere che spesso si ergono tra i sessi, quelle che fanno gridare, insomma, alla "figa-di-legno". Contenti voi, insomma, contenti tutti. Tenetevi le vostre belle mascherine. E certo che siete ben strani...
Mi faccio beffe di certe opinioni. Perchè tali sono. Doxa, come dicevano i greci. Libere di essere espresse e di mutare. Che durano il tempo di un soffio.

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