giovedì 19 maggio 2011

La crisi non esiste

Ieri in redazione si è trattata la notizia del calo dei matrimoni. 30 mila in meno in due anni. "Notizia"...non notizia. Ma tant'è.
Eppure, mentre guidavo verso casa, mi è montata la carogna.
Sì, perchè a corollario della "notizia" c'erano la crescita delle unioni di fatto, 1 bambino su 5 fuori dal matrimonio, i giovani che faticano, forse, a impegnarsi.
Questi giovani son proprio pieni di vizi, eh?
Peccato che poi il presidente degli avvocati matrimonialisti, il Gian Ettore Grassani, a commento della "notizia" abbia subito centrato il punto: il problema è economico.
In questi due anni si sono quindi celebrati 30 mila matrimoni in meno non perchè questi benedetti giovani non credano più nell'amore, ma forse perchè ci credono e vogliono che le loro unioni (anche se, ma soprattutto, o fortunatamente) di fatto possano aver qualche soldo da parte anche senza cerimonie.
Eppure, stando a chi ci governa, la crisi è un'invenzione.
Sarà un'invenzione anche quando tra 3 o 4 anni i giovani inizieranno a non cambiare più l'auto.
O tra 6, 7, 8 anni quando rinunceranno ai pulmini scolastici, o alla mensa, o chiederanno un finanziamento per i libri di scuola. O quando i figli dei giovani dovrenno tutti pagarsi l'università da sè, e i datori di lavoro continueranno a fregarsi le mani, avendo sempre carne fresca da macellare a basso costo.
No, ma la crisi non c'è, tranquilli.
I giovani di ieri, come mio padre, si compravano l'auto in contanti, e facevano studiare i propri ragazzi fuori sede. Quelli di oggi tagliano le spese superflue, riempiono il frigo solo di necessità, non escono a cena. Meglio, diranno i tromboni: imparano a non essere spreconi.
Quando poi inizieranno a tagliare il cinema, gli spettacoli e i viaggi ne riparleremo.

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