giovedì 24 marzo 2011

Lost and not found

Eccola qui, la mia guest star, in un'apparizione su questa rete straordinaria, e spero non unica.



Dovevo capire tutto.
Quella sera mentre guardavo Lost in Translation e impazzivo per la scena del karaoke.
Quella in cui Bill Murray canta, non proprio benissimo, More than This dei Roxy Music nell’appartamento a vetri.
Niente di romantico, no. Benchè una mollissima Scarlett Johansson lo guardasse con molle trasporto.
Era solo una scena esilarante. Quasi folle, nella sua immediatezza.
Una di quelle che ti fa dire “Voglio farlo anch’io, ora”.

Ecco, quella è l’esatta scena in cui LUI si è addormentato.
Un tutt’uno con Morfeo.

Gli uomini hanno questa capacità di addormentarsi SEMPRE.
Una sorta di narcolessia a comando.
“Mi addormento laddove non mi frega un cazzo”.

Le donne, quando non gliene frega un cazzo, non è che dormono.
Le donne, quando non gliene frega un cazzo, diventano insopportabili. Ma è pur sempre una reazione.

Beh, dicevo: ci sono segnali che devono essere colti dalla visione comune di un film.
Uno di questi è che se lui dorme laddove tu, donna, ti commuovi, o salti in aria dall’entusiasmo, non c’è storia.
E questa mancanza di storia verrà fuori, in tutta la sua crudeltà, in men che non si dica.
Sbrodolerà ovunque.

Perché tu, donna, il giorno dopo ti guarderai di nuovo Lost in translation, in lingua originale. Ti flipperai tutti i contenuti extra. E farai anche rewind per rivedere il momento in cui quella fattona di Sophia Coppola dispensa garbatamente ordini alla troupe.
E poi, non contenta, ti scaricherai pure la colonna sonora.

LUI, che si era addormentato, non ricorderà neanche la scena iniziale.
Quella in cui non c’era dialogo. Quella per cui ti aveva guardato col punto di
domanda stampato in faccia. Come per chiederti: “Dobbiamo vederlo tutto?” Dopo 30 secondi.

Dove comincia un film, ne finisce subito un altro.

Cassandra Stilton

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