sabato 20 novembre 2010

Direzioni

Continuo a ripensare alla strage della Loggia. E' colpa di Lucarelli, colpa della Dandini, colpa di Raitre. Colpa dei soliti comunisti, insomma. Che mangiano i bambini e mandano in onda un documento fatto di fiction, di testimonianze, di foto e filmati autentici. Ho provato una grande inquietudine, l'altra sera. Non riesco a scrollarmela di dosso.
Perchè mi vengono in mente frammenti dell'infanzia. Non direttamente, visto che son cresciuta negli anni '80, Decisamente altra storia rispetto al decennio precedente. Ma le immagini dell'altra sera mi hanno ricordato interni di case, abiti, persino preoccupazioni. Io piccolissima che sento parlare di bombe sui treni, gli stessi che io, mamma, papà e sorella prendevamo più volte all'anno per andare in Calabria a trovare la nonna, quelli a lunga percorrenza. Quei lunghi stop in buie gallerie, quei sussurri. In loro, giovani genitori, un nonsochè di fatalismo. Ricordi lucidi poi riportati nel giorno dell'assassinio di Moro, così come poi fu per me anni dopo, l'11 settembre. Piazze deserte, autostrade aperte in segno di lutto, pomeriggi in casa.
Eppure la gioia di vivere. Così come quelle maestre saltate in aria a Brescia che erano uscite di casa, nonostante la pioggia, per ascoltare i sindacati in piazza tutte insieme, ricordo lo stesso atteggiamento nei miei genitori. C'era la minaccia alla democrazia, ma c'era fiducia nel futuro, c'era la consapevolezza che le lotte servivano, funzionavano, e c'era il boom economico. Non era incoscienza, loro stavano davvero costruendo l'Italia. Me la ricordo bene, quella sensazione: in casa mia ci si divertiva, è stata un'infanzia pienamente felice. C'erano vie da percorrere. Strade aperte con il sangue, però.
Non è il solito lagnarsi del futuro che ci attende, un futuro posticipato, rispetto alla gioventù di allora. E' la ricerca di un orientamento diverso, per fortuna e per forza. Non c'è la paura di camminare in una piazza, tuttavia non c'è neanche quell'economico ottimismo. Ci sono orologi da risincronizzare e obiettivi da perseguire in altri modi. Ma da perseguire. Ecco perchè ricordare quelle volontà non fa affatto male. Dopotutto, come diceva il mio professore delle medie fino allo sfinimento, il ruolo della Storia è proprio questo.

Nessun commento: