lunedì 11 ottobre 2010

La figlia di Eolo

Non c'è niente in questa casa. Due stanze nude, il bagno è quello con l'abito più completo, diciamo così. Ma ci sono due tavoli, uno molto più alto dell'altro, coperti da due tovaglie diverse, una sopra l'altra. E ci sono le pizze, le birre, il tiramisù della Manu, e gli amici. In 10 quasi sgomitiamo, metà delle sedie sono di Mauro, un po' di patatine e di taralli come stuzzichini.
Si mangia e si beve, birra, spumante, il caffè, e poi anche la vodka dell'Ikea. Ma soprattutto si sta insieme. Si ride. Si discute di Milf, di Mature, di Teen. Si prende in giro lo "scannatoio", ma si adora la cabina armadio. Si pensa all'edera sul balcone, ma poi ci si organizza anche per il calcetto di questa sera (vabbè...signorine escluse). Si chiamano anche quelli e quelle che non ci sono.
Ecco. Quando succedono, queste cose, piccole, semplici forse...è una folata di vento. Che solleva quel velo che ogni tanto mi si posa addosso, mi fa pensare alla solitudine.
Non è vero. Penso alle prossime due settimane e mi scopro piena di impegni. Il tifo, il lavoro, ma soprattutto tante persone da vedere e incontrare. Soffia, vento, soffia.

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