martedì 19 ottobre 2010

Il resto scompare

Ieri mattina ho fatto la zia. Di nuovo. Devo dire che ci sto prendendo gusto. Devo dire che avere tanti "nipotini" in giro mi piace.
Il ragazzino in questione non ha neanche tre settimane. Nell'arco delle tre ore che ho trascorso con lui e i suoi genitori, non è mai stato chiamato per nome. Maiale, l'appellativo più usato. E non ci somiglia per niente, sia chiaro.
Insomma, ho salito di corsa quella rampa di scale per trovarlo appena appena sfamato dalla mamma, che me lo ha lasciato per una mezzoretta in braccio. Era lì, appoggiato alla mia spalla, che sospirava a occhi chiusi, avvolto in una copertina azzurra. Così piccino, con quelle piccole dita così definite aggrappate alla mia maglia.
Sabato sera è stata la volta dei cuginetti gemelli. Gemelli perchè lo dicono l'anagrafe e la realtà dei fatti, perchè i piccoli non possono essere più diversi, in realtà. Presto anche la piccola Cesanese riceverà visita, la mamma è avvisata.
Ho osservato le mamme. Dormono poco e la loro vita ruota intorno ai piccoli tesori. I loro ritmi sono cambiati del tutto, e questo è l'aspetto che mi incanta di più. Improvvisamente il flusso delle giornate è mutato, la nave degli impegni ha invertito la rotta e tu non decidi quasi più nulla. Ma, a parte le difficoltà logistiche (borse, passeggini, ovetti e seggiolini, trasferimenti e giubbottini) è proprio questa bolla di tempo che le mamme vivono in modo speciale. Certo, anche i papà. Di loro, credo non ce ne sia mezzo che non vorrebbe poter fare altrettanto. Godersi lunghi attimi di vite perfette.

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