giovedì 16 settembre 2010

Gesti d'Amore

Mi mancano le tue parole. Lo scrive il mio amico alla fidanzata lontana per lavoro. E lei risponde: mi manchi tu.
Sonnecchia, invece, la mia amica quasi al termine della gravidanza, appoggiata alla spalla del suo compagno. Lo aveva guardato prima, lo fa un'altra volta aprendo un occhio, cambiando lievemente posizione.
Non c'è nulla di straordinario in un messaggio, niente di eclatante in una tranquilla serata tra amici, davanti a una pizza. Eppure mi sono sentita spettatrice di spettacoli unici.
Ci sono rapporti che vanno avanti per forza di inerzia. Quanti ne ho visti! Quanti hanno retto per abitudine, per affetto, finche l'uno, o l'altro, o entrambi...sono finiti. Ci sono anche stati matrimoni decisi come diversivo, per dare "una botta di vita" alla storia. Non parliamo dei figli, poi, usati come scudi umani per nascondere un sentimento inesistente. Che poi crescono con qualche mattoncino in meno, tra le fondamenta della vita.
Insomma, dov'è l'Amore, mi vien spesso da chiedermi. Non è la favola, quella favola con cui ci siamo trastullate da piccole. Una ci crede ancora a 20 anni, poi piano piano capisce che la realtà è tutt'altra cosa. Già, ma cosa?
Mi rifiuto, con tutta me stessa, ad abbandonarmi al cinismo. Assisto a naufragi familiari impietrita, partecipo di un dolore che potrebbe essere il mio, davvero. Ogni volta è un brivido lungo la schiena: nessuno scherza con i sentimenti, nessuno ha le istruzioni per l'uso.
Ma poi succede. Di nuovo, ogni volta, inaspettatamente. Mi mancano le tue parole. Ti guardo, e sei qui. Bacio il piedino di mio figlio, che dorme, nel suo vestitino battesimale. Mi sposo e volevo dirlo alle amiche tutte insieme. Carezzo quei capelli, un po' arruffati.
C'è il sorriso, spontaneo e non comandato da nessuna cellula del cervello, diverso. Ma, soprattutto, ci sono gli occhi: luminosi, splendenti. Ogni volta mi colpiscono nel profondo, come se li avessi osservati per la prima volta. Occhi d'Amore.

2 commenti:

tiz ha detto...

I gesti non hanno senso "in sè", hanno il senso che tu gli vuoi dare. Ecco allora che una telefonata ti allunga la vita, nel vero senso della parola, e "parlar di surgelati, rincarati" mi è sempre sembrato il manifesto dell'amore perfetto: La felicità trovata nella banalità più estrema.
"scusi lei, mi ama o no... non lo so, però ci sto"
Forse la fregatura delle storie d'amore con cui "ci baloccavamo da bambine" era il finale a lieto fine, il vissero per sempre felici e contenti. il per sempre lo conquisti ogni giorno, lottando, in un equilibrio che è, o precario, o non è.
No, non abbandonarti al cinismo... TOPOLONA!!! ;-) Ciao bella

Anonimo ha detto...

Se guardo intorno sono pochi i comportamenti che inneggiano l'amore, anche solo l'amicizia, la cordialità nel prossimo... ma l'arresa al sentimento non l'ho mai vista e non voglio mai incontrarla... ami, cadi, piangi... poi ti rialzi... barcolli un pò ma poi torni ad amare! Perchè anche nei gesti più brutti, spesso, c'è una mancanza: il NON CREDERCI! io ci ho creduto e oggi è tutta un'altra storia...