venerdì 17 settembre 2010

Conosci te stesso

Eccoci qua. In una foto scura scura, perchè scattata di notte e con una macchina fotografica a rullino. Poteva essere il 1997, o il 1998. Dovevamo essere in piazza e doveva essere inverno, non solo per la stella cometa che si vede sopra le nostre teste, ma anche per il cappotto della mia amica e per il mio giaccone. Fondo scuro, macchina rossa alle nostre spalle (Honda Civic, quella del Bara) e facce bianchissime, quasi stupite dal flash.
Avrò avuto 17 anni.
E' bastata una foto per scatenare i ricordi.
Liceale magrolina, senza trucco, capelli appena sotto la spalla, riga in mezzo.
Mi ricordo che mi sentivo invisibile, in una classe di non-amici. Un compagno di classe aveva dato un aggettivo ad ognuno di noi, e il mio era "incolore". Me la ricordo bene, quella sensazione di sentirsi sempre perfettamente sbagliata nel posto sbagliato.
Eppure, con quasi altrettanti anni alle spalle in più, so benissimo che non era così. Che ero questa Sabrina, proprio la stessa, ma ovviamente allora non lo sapevo. E che invisibile e incolore non ero. Al liceo c'erano anche gli amici, tanto per cominciare. Uno qualche tempo fa, e un altro molto recentemente, mi hanno restituito un'immagine di quello che ero decisamente migliore di quella che dipingevo io stessa. E poi c'erano gli amici fuori dalla scuola, come l'autore di questa foto, che mi ha scritto: ecco qui i miei angeli.
Che grande cosa è l'autostima.

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