mercoledì 1 settembre 2010

Astrattismi

Abituati a immaginare le nostre vite come linee. Rette, che camminano anche fianco a fianco ma non si incontrano mai. O coincidenti, con diverse angolature. Lunghe o corte. Dritte o storte.
Invece, dei rapporti umani, io ho tutt'altra idea. Secondo me sono come cerchi. Grandi, se si tratta di solide amicizie, enormi, se si tratta di amori, sbiaditi se valgono poco, splendenti, anche brillanti, fosforescenti, al contrario. Alcuni crescono con il tempo, come se a generarli forse un sasso lanciato nell'acqua, e si intersecano con altri rapporti, creano scenari nuovi, colori nuovi, a volte inediti. Altri scompaiono dalla scena; o forse diventano invisibili, ma solo per un po'.
Certo sarebbe meglio se tutti 'sti rapporti fossero cerchi perfetti. Lo diceva anche Platone, alla fine: rotondi, perchè sintesi perfette. A dire il vero lui parlava di anime gemelle, che si fondono in un unico corpo. Però perchè non estendere il concetto a chi sta comunque vicino al mio cuore? Magari alcuni sono un po' ovali, altri un po' sbilenchi, come i Super Tele della mia infanzia. O sgonfi del tutto. Ma nel quadro di insieme ci stanno, no? Linee, cerchi e altri oggetti più o meno tondeggianti.
E io? più che un bel tratto dritto mi sento tutta curve. Avanti, a volte un po' indietro, con dei giri "immensi, che poi ritornano". Nessuna ortodossia, nessuna strada retta. Sai che noia.

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