giovedì 22 luglio 2010

Maniaci (veri) sul fiume

Roberto non è un eroe. E' una persona normalissima, con una compagna, due figli, un negozio, mille progetti, ma decisamente non un eroe. Un uomo che, un pomeriggio, decide di andare con lei al Ticino. Ora, per chi non abita nella nostra zona, il Ticino era un tempo frequentatissimo, perchè le acque fresche e limpide (non per niente lo si chiama "fiume azzurro") permettevano il bagno e una serie infinita di scampagnate oceaniche. Oggi l'acqua è ancora abbastanza pulita, e chi può, in alternativa economica alla piscina, ci fa sempre volentieri un bagnetto. Alternativa economica e solitaria, un po' wild forse, ma senza adolescenti in prede a tempeste ormonali di fianco (vedi qualche post fa).
Insomma, arrivano e cercano un posto "tra i prioni e le zanzare". C'è una ragazza con un piccolo ombrellone, ce ne sono altre, di persone, sparse sulla spiaggia sassosa. Appena si siedono si avvicina uno di questi e avverte: lo vedete quel tizio? Lo dico per lei, signora...forse è meglio che vi spostiate, quello lì è sempre qui a spiare le donne.
Uhmmm...davvero? A Roberto scatta qualcosa. Con lei entrano nel fiume, si fanno trascinare un po' per la corrente ed escono un po' più a valle. Lei saltella tra i sassi, lui ha lo sguardo fisso sullo sconosciuto. Può avere 20, 25 anni. Legge un libro, da quando sono arrivati. Lo legge in modo strano però: lo tiene ben fermo e sollevato davanti agli occhi, è distratto, lo sposta di lato e non gira pagina. Roberto si avvicina pian piano. Il tizio continua a sbirciare oltre il libro...la ragazza con l'ombrellone. La bella ragazza sola, abbronzata e a tratti in tolpless, a mollo sulla riva. Ma perchè non abbassa il libro? Ma che cos'ha il libro sulla copertina? Sembra una...finestra...
Roberto adesso è vicinissimo e di colpo capisce e lo vede: lui, l'essere, sta armeggiando con una fotocamera, inserita nel finto libro.
A questo punto si avvicina. Cosa leggi? Fammi vedere l'autore, mi interessa. Quello sbianca all'istante: no no, me ne vado, vado via subito. Ma dai, ti ho solo chiesto di dirmi cosa stai leggendo, perchè stai leggendo, no? Sì....ehm...no....vado...vado via. Certo che te ne vai, immadiatamente; ma la macchina fotografica resta con me. Sparisci dalla mia vista, se non vuoi che ti prenda a calci.
Qualcuno starà pensando: solo? Perchè non staccargli la testa? Voleva farlo la ragazza, avvisata di essere stata spiata, fotografata e filmata in un centinaio di modi per tutto il pomeriggio. Anche io, per la verità. Non so quanto avrei urlato, come avrei reagito. L'avrei denunciato, l'ho fatto per molto meno. Eppure il sangue freddissimo di Roberto deve aver fatto lo stesso i suoi effetti. Lui ha pensato alla compagna, ma soprattutto ai suoi figli. Se avesse trovato foto di bambini avrebbe agito diversamente, mi ha confessato. Io penso solo che è inquietante il quadro che mi si è profilato davanti della tranquilla, placida e provinciale Valle del Ticino.

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