lunedì 21 giugno 2010

Nuovi Luoghi/2

Ci sono dei non-luoghi che sono diventati luoghi, soprattutto per quelli della mia generazione.
I centri commerciali, per esempio. Io li considero dei non-luoghi, non ci andrei mai a passarci le giornate, a meno che non debba comprare qualche cosa, o non ci debba lavorare dentro.
La prima volta in cui ho lavorato, in un centro commerciale, ero universitaria. E allora chiudermi in un posto tutto neon mi faceva una certa impressione. Mi mancavano le vetrine, quelle che però fanno entrare il sole, non quelle che si affacciano su finti corridoi. Poi, ovviamente, la sensazione strana si è modificata sempre più, ma non riesco comunque a passarci troppo tempo, neanche quando c'è il cinema annesso, o il ristorante.
Invece molti lo fanno. Ma c'è di più. Molti ci vivono, dentro. Perchè lì hanno il lavoro regolare, o un bar, o fanno servizio sicurezza, o solo per puro piacere di vedere la merce via via diversa. C'è proprio un microcosmo. E quindi vanno a farci colazione, al centro commerciale. Incontrano i colleghi, anche quando non sono in turno. Pranzano e cenano. E si innamorano.
Per Gianpiero è stato così. Lui fa sicurezza alle Gru di Grugliasco, un posto che non ho mai visto e che non è in cima ai miei pensieri, ma resta un po' avvolto nel mito, perchè è stato uno dei pù grandi centri piemontesi e uno dei primi. Lì ha conosciuto la fidanzata, che lavora al banco gastronomia di uno dei punti vendita. Che si è fatta avanti perchè era gelosa che lui parlasse e scherzasse un po' troppo con la panettiera. La loro vita è ruotata per molto tempo su turni, pause, orari, sguardi ed equilibri - lo diciamo agli altri sì o no? - e poi, piano piano, si è costruita uno spazio anche fuori. Che sta crescendo di importanza, ridimensionando il microcosmo del centro commerciale. Con una casa insieme, i viaggi, i parenti...
Ma vallo a dire a loro, che il centro commerciale è un non-luogo.

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