venerdì 29 gennaio 2010

Della generazione del flipper

La prima cosa che ho comprato con la mia paghetta è stata la Barbie Dolci Baci. La vendevano da sola o con il Ken, e lei aveva un vestito rosso con le maniche bianche e i cuoricini rossi. La volevo perchè aveva un rossettino a forma di cuore ed era castana. La curavo dalla cartolaia tutti i giorni dopo la scuola, e poi, piano piano, lira dopo lira, fu mia. Quando la scartai non trovai nessun rossetto, ma non importava, in fondo. Me l'ero "guadagnata".
Dopo qualche tempo la paghetta arrivò per le domeniche all'oratorio, nel sottotetto dell'asilo. Per comprare le caramelle. 500 lire a domenica: le goleador costavano 20 centesimi, poi due 50 centesimi, quando le prime sparirono. Poi ho chiesto un "aumento" (sotto pressione della Manu, che li spendeva tutti). Arrivammo a 600.
Con la paghetta dei figli delle star mi comprerei la cucina dell'Ikea. Quella che ho già visto un paio di volte, che sto curando. E non solo. Ma me la guadagnerò. In fondo, fino ad ora, non sono venuta su così male.

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