venerdì 18 dicembre 2009

La prima neve

Il più bel ricordo di panorama innevato, su Milano, ce l'ho di tre anni fa, forse quattro. Lavoravo ad Agr, decimo piano su via Lodovico il Moro. Facevo la notte. E quella notte nevicò quasi tutto il tempo. In turno eravamo in tre: io, Marco e Marcello. E una guardia che non aveva il nostro stesso interesse per il paesaggio. Noi tre, invece, abbiamo passato un lungo momento affacciati alla scala antincendio, all'aperto. Alla nostra sinistra lo Stadio, davanti a noi tutta la città, con la Torre Velasca e il Duomo proprio di fronte. E una luce diffusa, rossastra, che solo la neve sa esaltare. Fiocchi larghi e fitti, e noi tre in silenzio. Qualche battuta in napoletano dei due colleghi, gli occhi sempre puntati in avanti, un'aria fredda ma sopportabile.
Il più divertente ricordo della neve a casa, invece, risale allo scorso anno. C'è stato un rapido passaparola e poi tutti ci siamo trovati lì, al bar di fianco alla chiesa. A mettere insieme un pupazzo di neve con un rastrello, due pale e un sacco di voglia di divertirci. Quella che mi ha fatto finire sepolta almeno un paio di volte, quella che ci ha fatto ridere più di due volte. Per la cronaca, il nostro pupazzo aveva anche la bici. E' stato un momento di grande unione, in cui un buon numero di trentenni si son dimenticati di non essere propriamente dei bambini.
Ieri notte è tornata: solo un velo leggero, sufficiente per riconciliarmi con l'inverno e chiudere lasciare i pensieri negativi in un angolo, anche solo per un attimo.

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