domenica 1 novembre 2009

ypòkrisis: la simulazione

Odio l'ipocrisia. Insieme alla maleducazione, è la cosa che odio di più. L'ipocrita inganna gli altri, inganna soprattutto chi dovrebbe amare, ma prende in giro soprattutto se stesso. Preferisce un'apparenza comoda e tradizionale, approvata dalla massa, in cui si confonde. E poi lì, ben nascosti nel mucchio, si permettono di sentenziare e di fare l'esatto contrario.
L'ipocrisia è un danno sociale. Se non ci fosse, tutti si sentirebbero più liberi, più spensierati nel ricercare la propria felicità. E invece l'ipocrita ti colpisce proprio nelle tue debolezze, nelle tue insicurezze, ti fa sprecare un sacco di tempo e di energie sulla tua autostima.
Sono talmente tanti gli esempi che potrei fare che qualcuno a me molto vicino potrebbe tremare. Ma ho troppo rispetto per la vita degli altri (anche se spesso non è valso il viceversa) per star qui a sentenziare sui loro tradimenti, sulle loro "concessioni", sulle loro grandi e piccole disonestà.
Come diceva la nonna, come si dice in Calabria, ognuno di noi dovrebbe "farsi garbo". Evitare il giudizio, perchè la vita ci porta a percorrere strade imprevedibili, vicoli stretti, bivi difficili. Noi, soli con la propria coscienza.

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