domenica 22 novembre 2009

Retrospettive

Innumerevoli bei ricordi dell'infanzia. Uno di questi è legato ad un poster. Io e la Manu sempre a spasso, a piedi, con mamma, che ci portava ovunque con sè, non avendo tata o parenti vicini. Ci portava anche dall'estetista, che pazientemente sopportava la nostra curiosità, sebbene educata. Perchè noi due osservavamo tutto, esploravamo quel piccolo negozietto con i tre scalini all'ingresso in ogni angolo, e la lingua, ora come allora, non ci mancava. E poi c'era quel poster. A fumetti, della Dibi, che leggevo e rileggevo, tanto da saperlo a memoria. Ambientato nella preistoria, mostrava come un tempo fossero poche, le donne belle, e che le meno belle finchè non scoprirono "i professionisti dell'estetica" non ottenessero nessun risultato. Mi piacevano quelle tre grassone leopardate che sbuffavano su improbabili tapis roulant di pietra, "i risultati che superarono le aspettative" era proprio un lieto fine.
Quando noi cambiammo paese, e l'estetista rinnovò i locali, quel poster divenne mio. Un regalo meraviglioso. Legato a momenti di gioco, di intimità, di benessere. Legato a gesti amorevoli, a lei, la mamma, che era una bellissima trentenne, la più bella di tutte, che certamente faceva parte di quella schiera di belle a prescindere. Momenti che, a tratti, sembrano lontani anni luce.

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