sabato 14 novembre 2009

MAMMONE

E come al solito dopo aver visto un posto continuo a leggere di New York dappertutto. Non che prima giornali o riviste non scrivessero di quella città, perchè VERAMENTE è il centro del mondo. Ma ora, avendo ben vivo il ricordo del viaggio, mi attacco allo scritto di turno con curiosità quasi lasciva.
Ieri per esempio ho scoperto perchè Mel Gibson si trovava là: è venuto come me (vabbè: quasi come me) al concerto di Springsteen. Vedi, Mel, quante cose in comune? Il ristorante, i gusti musicali...se solo anche tu non avessi l'età di mio padre...passiamo oltre.
Oggi è stata la volta di un articolo dei cittadini che tornano a vivere a Manhattan e si sbarazzano delle auto, inutili. In città ci sono più taxi che altro. Vero. Notato subito. Beati loro che possono scegliere una fetta di Mela, ognuna così differente dall'altra...
Poi ho letto del processo al terrorista delle Torri Gemelle. E lì, più dello spazio vuoto mi ha colpito quella chiesetta, lì a due passi, che ha accolto, ristorato, fatto riposare, tutti quelli che con pazienza e amore e abnegazione hanno raccolto ogni pezzo di maceria e di vita di quella tragedia.
Ultimo della giornata - fino ad ora - un commento su un pezzo uscito sul NYT (ma dov'è quel maledetto palazzo? L'ho cercato disperatamente...) sugli uomini italiani, mummy overprotected. Titolo dell'articolo: mammone. Tesorino, stai con mamma tua che a Manhattan ci vado da sola, tranquillo. Del resto, la valigia me la faccio da me e ho scarrozzato in giro due fanciulli. Proprio vero che 'nomen omen'!

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