sabato 3 ottobre 2009

True storyteller

Stamattina ho pagato il pedaggio alla barriera della Ghisolfa alle 5.36. Ho lanciato solo un'occhiata al casellante, lo stesso lui ha fatto con me, poi c'è stato un passaggio veloce di biglietto e di monete e son sfuggita via come un levriero al blocco di partenza.
Ma ho continuato a pensare all'omino Satap e al suo stemma sul maglioncino aziendale blu e alla sua occhiata, breve, resa essenziale da quel flusso continuo di vita e di abitacoli diversificato solo dai turni, proprio come me. Ho pensato a cosa possono registrare quegli occhi un po' stanchi e un po' annoiati, quali sprazzi di vita che sanno di coppie e bambini e di strati e stati di ubriachezza, di sentori adulterini o di freschi amori palpitanti, di solitudini professionali o più intime e più disperate, di carriere e di merci, di chiassi o silenzi, grandi e piccoli come le scatole metalliche che li contengono. Lui sì che potrebbe raccontarne, o inventarne, di storie e di percorsi e di chilometri coperti per passione o per forza.

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