giovedì 1 ottobre 2009

La maglia dei sogni

Ognuno di noi ha le sue manie ossessive. Io ne ho una ben nota ad amici e conoscenti anche "lievi". Si chiama Inter.
Dieci anni di stadio, centinaia di partite viste da ogni angolazione. Gli ultimi tre, di anni, da una posizione davvero privilegiata, a costo zero, in cambio di un servizio di accoglienza che mi diverte, anche se mi distrugge i piedi, spesso, e mi fa morire di freddo, ancora più spesso. Ma...
Ma la possibilità di vedere la squadra da vicino è emozionante se parlo da tifosa, interessante se cerco di essere un po' più distaccata. Salutare i giocatori e lo staff, essere ormai riconosciuta, sentire le indicazioni del Mister, così vicina alla panchina, vedere i vecchi campioni...fa brillare gli occhi. Tener presente del business, il fatto che i giocatori e le loro famiglie siano visti come valigie di soldi che camminano e vedere chi ronza loro intorno fa pensare in altra maniera. E' comunque uno spettacolo, però: di sport, mondano, trash.
Tante volte ho pensato a quei patrimoni, non lo nego. Ma poi, per fortuna, mi rifugio nel mio entusiasmo da tifosa e mi basta. Una foto a respiro trattenuto con il mio idolo, l'anno scorso. E quest'anno, la sua maglia. Un regalo inaspettato.
La maglia, forte valore simbolico. L'oggetto del desiderio, dei sogni. A me basta dormirci, beata.

1 commento:

nino dameno ha detto...

Se è vero che tu conosci i campioni della tua "preferita" è altrettanto vero che loro conoscono te che, lasciatelo dire, sei altrettanto "campione" in ogni senso. Non ti fermare.