martedì 6 ottobre 2009

Fattore 9

Mio nonno Vincenzo nacque nel 1899. Cavaliere di Vittorio Veneto, salvo e a casa presto dalla Prima Guerra grazie ad una scheggia di granata nella coscia, tornò al paese e si dedicò alla terra e alla famiglia, numerosa.
Mio padre, Rocco, nacque nel 1949, quando il nonno aveva 50 anni esatti. Dal suo, di padre, prese l'amore per la terra e la meticolosità tipici dei contadini, e la pazienza, e l'amore per il racconto, per la spiegazione di ogni cosa.
Io arrivai per i suoi 30 anni, nel 1979; il nonno ovviamente ne aveva 80, allora, se ne sarebbe andato 8 anni dopo, ma ricordo molto di lui, soprattutto il suo sguardo curioso e affettuoso e il suo modo di dire sempre grazie. Il papà è proprio così: sono proverbiali le sue battute e le sue mani grandi che tutti temono, a torto in realtà. Sono cresciuta piena della sua attenzione, con le sue spiegazioni, con le sue idee estremamente pratiche e sorprendentemente aperte.
Da qualche anno mi "chiese" un nipotino, papà; lui adora i suoi, tutti, e non vede l'ora di essere nonno ("con o senza marito, non importa"). Da qualche anno promettevo che ci avrei pensato nel 2009, per continuare la tradizione dei nostri numeri. Qualche giorno fa mi ha fatto notare che ormai è tardino...già.
I miei 30 anni non sono come i suoi. Lui lavorava molto e si comprava le auto e la casa in contanti, portava avanti da solo l'economia della famiglia. Si sentiva realizzato e lavorava moltissimo. Si sentiva padrone del suo tempo.
Spero che non mi tocchi aspettare il 2019 per sentirmi almeno un pochino così.

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