domenica 11 ottobre 2009

Uscirò domani. Forse.

Ho lavorato molto, in questi giorni. E in una varietà di luoghi diversi, con ruoli e funzioni diverse, tanto che l'altra sera il mio amico Fede mi ha chiesto perchè.
Bella domanda. Istintivamente ho risposto che devo farlo, se voglio avere, come risultato finale, uno stipendio normale. E sostanzialmente è la verità.
L'altra verità è che, dopo un bel periodo di porte chiuse, se ne sono aperte diverse contemporaneamente e scegliere non è facile. Quindi non scelgo e le tengo aperte tutte, con il risultato di trovarmi in mezzo ad un bel correntone d'aria che mi fa correre di qua e di là e riduce al minimo la mia vita sociale. Anche perchè quando sono a casa io gli altri lavorano o son talmente stanca da cadere addormentata. Ma non posso lamentarmi. Quando vedo - e ci riesco comunque - le amiche carissime, belle e intelligenti, brindare ironicamente alla loro disoccupazione o allo stipendio che non arriva da sei mesi, quando vedo altri colleghi che festeggiano la riassunzione con torte e pasticcini e spumante per tutti più e meglio di un compleanno, quando mi trovo a proporre una collaborazione a costi molto prossimi allo zero...lamentarmi è semplicemente irrispettoso.

1 commento:

Anonimo ha detto...

ottimo pezzo, sabrina. pure io brinderò alla disoccupazione un giorno o l'altro e allora rileggerò queste tue righe e lo so già che mi spunterà un sorriso.